I sociologi hanno una bella espressione: social currency. Serve a indicare quelle informazioni spicciole che usiamo per alimentare le nostre relazioni con le persone che ci sono vicine: amici, colleghi, parenti. Che tempo fa, il traffico, una riunione di condominio sono la moneta sociale dei nostri scambi quotidiani. Ma anche lo sport, la politica, la cronaca cittadina, i programmi della tv. Fino a qualche tempo fa il principale veicolo di social currency erano i quotidiani. Ogni mattina lo sfoglio e la lettura del giornale fornivano gli argomenti di cui parlare in ufficio, a scuola, a cena. Oggi non è più così. Secondo uno studio internazionale commissionato dall’Associated Press, la “banca centrale” della moneta sociale è diventata la rete, il web, l’email, i blog. Prima chi voleva darsi un tono andava in giro con il suo quotidiano preferito sotto il braccio. Oggi apre una pagina su Facebook.

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