“Pagheremo questa guerra con tutti gli interessi”. Appena qualche mese fa, l’economista Joseph Stiglitz spiegava che il conflitto iracheno è costato agli Stati Uniti tremila miliardi di dollari. Finora. Soldi sottratti innanzitutto ai servizi sociali, al sistema sanitario, alle scuole. Una voragine che ha contribuito a rendere più fragile il sistema economico statunitense. Il conto della guerra, scriveva Stiglitz, ricadrà sulle nostre spalle e sulle spalle delle prossime generazioni. Fino all’ultimo siamo stati incerti se dedicare la copertina di questo numero al grande reportage da Baghdad di Patrice Claude, inviato speciale di Le Monde. “Putain de guerre” era il titolo originale. Dovrebbero leggerlo tutti quelli che ripetono allegramente il ritornello secondo cui la guerra in Iraq sta andando bene, anzi benissimo. Alla fine abbiamo scelto il crac di Wall street e la crisi economica globale. Ma è una copertina che parla anche di Iraq.
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