È successo agli operai di mezzo mondo, non si vede perché non debba succedere anche ai giornalisti. Un bel giorno si svegliano e scoprono di essere stati sostituiti da una macchina. La macchina si chiama Stats Monkey ed è un progetto della Northwestern university, nell’Illinois. Per ora la sua specializzazione è il baseball. Basta dirgli quale partita deve seguire e il programma incrocia tutte le informazioni statistiche disponibili sull’incontro con un archivio in cui sono raccolte liste di parole ed espressioni tipiche del giornalismo sportivo. Nel giro di pochi istanti tira fuori la cronaca della partita. I risultati sono sorprendenti. Stats Monkey può anche dare versioni diverse dello stesso articolo: con uno stile più colorito o più neutro, più sbilanciato a favore di una squadra o dell’altra. Per ora l’obiettivo è assicurare la copertura delle migliaia di partite minori che nessun giornale o sito web ha i mezzi per seguire. Ma naturalmente l’idea di una redazione di giornalisti velocissimi, che non chiedono aumenti e soprattutto non fanno domande richiamerà l’interesse di molti editori. Magari non negli Stati Uniti, ma sicuramente in Italia. E forse anche in Zimbabwe.
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