Perché il popolo della pace non scende in piazza contro Gheddafi? Probabilmente perché il leader libico non è il vero problema. L’Europa e gli Stati Uniti hanno bisogno di Gheddafi e degli altri dittatori della regione. Il 17 per cento della popolazione mondiale usa l’80 per cento delle risorse del pianeta. I tiranni che in questi giorni vengono abbattuti sono stati partner affidabili e soci preziosi di governi di destra e di sinistra, di aziende grandi e piccole, di banche e di società petrolifere. Hanno garantito prezzi relativamente stabili e condizioni ragionevoli, in cambio di soldi (per se stessi) e di appoggio politico e militare. Per farlo hanno oppresso i loro popoli. Impedendogli di votare, di parlare, di informarsi, di andare a scuola, di lavorare, di spostarsi, di vivere una vita dignitosa. Da anni, milioni e milioni di persone subiscono una forma di coercizione che qualunque europeo o statunitense non sopporterebbe per più di un minuto. Ma prima di scendere in piazza contro Gheddafi, dovremmo protestare con chi finora ha fatto affari con lui. Dovremmo spiegare a chi ci governa che non accettiamo più nessuna ipocrisia: basta con i dittatori che affamano i loro cittadini per riscaldare le nostre case. Siamo pronti?

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it