A Roma circolano 978 veicoli ogni mille abitanti, compresi i neonati e gli ultraottantacinquenni (398 ogni mille a Londra, 415 a Parigi). A Roma ci sono 41,5 chilometri di metropolitana (200 a Parigi, 460 a Londra, 220 a Città del Messico, 55 ad Atene, 70 a Bucarest; 84 a Milano, con una superficie sette volte inferiore e metà della popolazione; 30 a Napoli, con una superficie undici volte inferiore e una volta e mezzo meno abitanti).

A Roma sono stati completati 52mila nuovi alloggi tra il 2003 e il 2007, anche se ci sono 250mila alloggi vuoti. A Roma si stima che circa il 20 per cento di tutto l’edificato sia abusivo. E, sempre a Roma, negli ultimi vent’anni 343mila persone hanno lasciato la città per andare a vivere in provincia, dove il costo medio di un alloggio è del 43 per cento più basso. La casa editrice Laterza ha appena pubblicato un libro che potrebbe essere utile a tutti i candidati alla poltrona di sindaco della capitale.

Si intitola

Roma. Il tramonto della città pubblica e l’ha scritto Francesco Erbani. Con un lavoro d’inchiesta sul campo, arricchito da cifre e testimonianze, descrive il progressivo impoverimento della “città pubblica” e il parallelo estendersi “di un controllo privato su parti crescenti” della città. Non che Roma meriti un’attenzione particolare, sia chiaro. Ma semplicemente per molti aspetti è esemplare di una condizione che riguarda altre città del paese. È lo specchio del paese. E l’immagine riflessa non è delle migliori.

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