Di solito nella Silicon valley i divorzi si consumano silenziosamente, senza troppa pubblicità. Non per discrezione, ma per evitare che, in caso di contenzioso, nell’eventuale processo siano rese pubbliche le fortune accumulate dai coniugi. Per questo ha fatto notizia la separazione di Scott Hassan e Allison Huynh, che è finita in tribunale all’inizio della settimana dopo essersi trascinata per sette anni.

Hassan è sconosciuto ai più, ma senza di lui, scrive il New York Times, probabilmente Google non sarebbe esistito e sarebbe rimasto un interessante progetto informatico sviluppato all’interno dell’università di Stanford da due studenti, Sergey Brin e Larry Page.

A metà degli anni novanta Hassan era un assistente di ricerca a tempo pieno nel dipartimento d’informatica di Stanford e tra i suoi compiti c’era scrivere codice per gli studenti di dottorato. Fu così che riscrisse il codice del programma creato da Page per capire le relazioni tra i link dei diversi siti web.

Quel software “aveva così tanti bug che c’era poco da divertirsi”, commentò successivamente Hassan. Per riscriverlo gli ci vollero tre mesi di lavoro. Nel 1998, quando Page e Brin fondarono Google, diedero ad Hassan la possibilità di comprare un po’ di azioni della società, che non era ancora quotata in borsa.

Hassan comprò 160.000 azioni di Google pagandole 800 dollari. Oggi, ventitré anni dopo, quelle azioni valgono più di 13 miliardi di dollari: come il pil del Nicaragua.

Ovviamente la storia della Silicon valley è piena di startup che non sono mai decollate e di persone che hanno perso i loro investimenti. Il caso di Hassan è un’eccezione più che la norma, come il giocatore che vince alle slot machine.

Ma è anche una buona sintesi della follia del sistema capitalistico, in cui a un singolo può succedere di accumulare quasi casualmente una quantità di soldi stratosferica e largamente superiore a ogni suo possibile fabbisogno terreno, mentre tutt’intorno migliaia di persone dormono per strada perché hanno perso il lavoro.

Questo articolo è uscito sul numero 1424 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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