Il 4 marzo negli Stati Uniti è il National grammar day, la giornata nazionale della grammatica. È stata lanciata da Martha Brockenbrough, scrittrice e fondatrice della Società per la promozione della grammatica, nel 2008. La data non è casuale: March 4 in inglese si pronuncia come march forth, “in marcia, avanti”.
“È un imperativo: dobbiamo metterci in marcia per parlare bene, scrivere bene e aiutare gli altri a fare la stessa cosa”, spiega Mignon Fogarty, detta Grammar Girl, una delle organizzatrici dell’evento.
Il sito del National grammar day offre materiale di ogni tipo, dagli esercizi sulla punteggiatura alla ricetta del Grammartini, il drink degli appassionati di grammatica. Ma la vera attrazione è la gara di haiku su Twitter.
La linguista Arika Okrent ha vinto questa edizione twittando un haiku sugli errori: “Sono un errore / e mi rivelerò / dopo che avrai premuto invio”. Pochi secondi dopo ha twittato una correzione per aggiungere le virgolette: “Meglio: ‘invio’”. Il suo haiku si era appena realizzato. “Ci sono sempre degli errori che vedo solo dopo che un articolo è stato pubblicato”, ha spiegato. “Li immagino come delle piccole creature senzienti che si nascondono ridacchiando dietro un velo di pixel e aspettano la pubblicazione per squarciare il velo”.
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