Come si diventa scrittori? “Credo che sia ereditario”, dice Stephen King (Internazionale 1028, pagina 86). Ma se davvero bastassero i geni, King non avrebbe sentito il bisogno di scrivere On writing (Sperling & Kupfer 2010), un libro a metà tra l’autobiografia e il manuale di scrittura in cui racconta, “in maniera sobria e concisa”, il mestiere di scrittore e “come lo si mette in pratica”.
“Ci sono due esercizi fondamentali: leggere molto e scrivere molto. Non conosco stratagemmi per aggirare questa realtà”. Poi, “è opportuno costruire la propria cassetta degli attrezzi”: padroneggiare il vocabolario, la grammatica e lo stile. Servono impegno e perseveranza: “Se non volete spaccarvi il culo, è inutile che cerchiate di scrivere bene”. Siate onesti: “Scrivete quello che vi piace”. Buttate giù la prima bozza “il più velocemente possibile senza preoccupazioni”, poi mettetela in un cassetto e lasciatela riposare per un po’ (“io vi consiglio un minimo di sei settimane”).
A questo punto fate la revisione, a ogni livello, dalla grammatica alla trama, togliendo “tutto quello che se ne va per altre vie”. Fate leggere il manoscritto a un lettore fidato, per avere sostegno e consigli: “Scrivere è un’occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza”.
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