Franco Giampiccoli, I valdesi raccontati ai miei nipotini

Claudiana, 118 pagine, 12 euro

Ogni anno in Italia sono in molti a decidere con la propria dichiarazione dei redditi di destinare l’otto per mille alla chiesa valdese. Secondo gli ultimi dati disponibili, si tratta di più di 250mila persone, il che significa ben tredici volte il numero dei valdesi effettivamente presenti nel nostro paese.

Un recente sondaggio mostra chiaramente come gli elementi determinanti di questo successo siano, da un lato, il giudizio negativo sul modo in cui lo stato e la chiesa cattolica gestiscono l’otto per mille; e dall’altro, la trasparenza e la laicità dei valdesi, cioè il resoconto puntuale sull’utilizzo dei soldi e l’impegno a non usare le risorse per alcuna attività relativa al culto, ma solo per progetti sociali, assistenziali, culturali.

Dallo stesso sondaggio si capisce però che anche chi firma per la chiesa valdese spesso non sa veramente chi siano i valdesi. Per scoprirlo può essere utile questo libretto in cui un pastore, sollecitato dalle domande di nipoti curiosi ma digiuni di storia valdese, ne traccia un profilo sintetico: dalla predicazione dei poveri di Lione al pastorato femminile, passando per l’adesione alla riforma protestante, la resistenza nelle valli piemontesi, l’emancipazione e le divisioni del novecento.

Di tasse non si parla, ma al termine della lettura si capisce meglio perché questa chiesa si è guadagnata la simpatia dei laici italiani.

Internazionale, numero 915, 16 settembre 2011

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