Scrittori per il 99%, Occupy Wall Street
Feltrinelli, 224 pagine, 14 euro
A cura di Janet Byrne, The Occupy Handbook
Black Bay, 535 pagine, 9 euro
Mentre negli Stati Uniti e altrove continua la lotta, in libreria cominciano ad arrivare i primi bilanci dell’esperienza di Occupy Wall street. Per chi è interessato a conoscere la genesi del movimento c’è Occupy Wall Street, una raccolta di testimonianze degli attivisti sull’avvio e i primi passi della protesta.
Per quanti invece vogliono capire quale sia la posta in gioco del movimento e riflettere in un orizzonte più largo sui problemi sollevati, è più utile The Occupy handbook, una raccolta di 66 interventi brevi e incisivi in cui i pareri dei pensatori che hanno animato la protesta (come Lewis e Graeber) si alternano a quelli di economisti (come DeLong o Krugman), scienziati sociali e antropologi (come Appaduraj) e scrittori (Solnit o Dorfman), dando complessivamente un’immagine ricca e sfaccettata di cosa sappiamo sull’ineguaglianza, i suoi pericoli e i modi per evitarla. Centrato sugli Stati Uniti, ma aperto al resto del mondo, il libro ha il merito di mettere insieme prospettive che spesso sono tenute separate e, pur mostrando una pluralità di posizioni talvolta in contrasto, rivela che tutto sommato è chiaro non solo come siamo arrivati a questa crisi finanziaria e cosa questa stia provocando nella vita delle persone, ma anche come se ne potrebbe uscire.
Internazionale, numero 945, 20 aprile 2012
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