Mario Liverani, Oltre la Bibbia
Laterza, 528 pagine, 20 euro
Sarebbe bello se per ogni soggetto storico molto discusso ci fosse un saggio come quello che Mario Liverani ha scritto sulla storia antica di Israele nel 2003 e che Laterza oggi, opportunamente, ristampa.
L’autore, archeologo e storico riconosciuto dell’Oriente Antico, costruisce il suo racconto in due parti. Nella prima (“Una storia normale”) dimostra, alla luce della documentazione dei popoli vicini e dell’archeologia, come, durante il periodo che va dall’età del bronzo al sesto secolo avanti Cristo, nella regione palestinese si alternarono entità politiche simili a molte altre, prive di una forte connessione tra di loro: prima città, poi regni sottoposti alla pressione dei forti imperi vicini che periodicamente li conquistavano.
Nella seconda parte (“Una storia inventata”) spiega come durante e dopo la deportazione dei giudei nella capitale dell’ultimo di questi imperi, Babilonia, questa storia fu riscritta per legittimare le posizioni che i gruppi di esuli avevano assunto nel corso dei dibattiti di quella particolare temperie storica: la lotta tra chi era partito e chi era rimasto in patria, quella relativa al governo che si sarebbe dovuto adottare, tra i sostenitori della monarchia e quelli del ceto sacerdotale.
Così, senza toni scandalistici, raccontando la storia della Storia, Liverani fa riflettere su come il passato venga rielaborato divenendo racconto, precedente, arma.
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