Branko Milanovic, Chi ha e chi non ha
Il Mulino, 255 pagine, 18 euro
“Ai ricchi gli studi sulla diseguaglianza non piacciono”. Quelli sulla povertà molto di più. Secondo Branko Milanovic, economista alla Banca mondiale, la ragione è chiara: in molti sono disposti ad aiutare chi sta peggio e a dare ai poveri somme anche piccole per sentirsi meglio. “Ma la diseguaglianza è un’altra cosa. Il solo nominarla solleva la questione dell’appropriatezza e della legittimità del proprio reddito”.
Per questo, nonostante di disuguaglianza si parli sempre di più e a essa si attribuiscano giustamente le cause di molti dei guai in cui ci siamo cacciati, esistono ancora “pochissime riflessioni di natura teorica sulla forma e l’evoluzione nel tempo della distribuzione del reddito tra individui”.
Attraverso pochi saggi teorici e molti esempi illustrativi presi dalla storia, dalla letteratura e dal presente, questo libro fa il punto su quello che oggi sappiamo della questione. Dà qualche notizia sorprendente (in assoluto, il coefficiente di disuguaglianza dell’impero romano era lo stesso di quello degli Stati Uniti di oggi). Ma soprattutto aiuta il lettore a capire cosa significano le differenze di reddito tra i cittadini di uno stesso paese, quelle tra i diversi paesi e quelle tra gli individui che abitano il mondo intero. È un buon esempio di saggio scritto da qualcuno così appassionato di quello che studia da riuscire ad appassionare anche i suoi lettori.
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