** Stephen Jay Gould, *Un riccio nella tempesta***
Codice edizioni, 293 pagine, 21 euro
Oltre ad aver avuto un ruolo fondamentale nello studio dei fossili e nella riscrittura della teoria dell’evoluzione, Stephen Jay Gould è stato anche un grandissimo scrittore di saggi. Con gli strumenti e i concetti del lavoro di paleontologo, Gould è riuscito a spiegare il successo o la scomparsa non solo degli esseri viventi, ma anche di forme musicali, idee, oggetti. La sua capacità era dovuta alla comprensenza di due elementi: una curiosità straordinaria per molte cose diverse (tra l’altro, il baseball, la bibbia, la politica e la letteratura) e una teoria forte, la sua versione dell’evoluzione con cui interpretare tutto questo.
Oggi la maggior parte degli autori di non fiction destinata a un pubblico estraneo all’accademia possiedono uno solo dei due elementi e il risultato è in genere più povero.
Consapevole della sua capacità di ricondurre a unità la molteplicità, Gould amava molto il frammento di Archiloco reso famoso da Isaiah Berlin: “La volpe conosce molte astuzie, il riccio una sola, ma importante”. Si sentiva così “riccio” da dare questo titolo a una raccolta di recensioni pubblicate sulla New York Review of Books che, come i molti altri saggi contenuti nelle molte altre raccolte a suo nome, riescono a far capire al lettore come va il mondo e suggeriscono tra le righe anche un modo per affrontarlo: richiudersi a palla e aspettare, fiduciosi, che passi la tempesta.
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