Annamaria Testa, Minuti scritti. 12 esercizi di pensiero e scrittura

Rizzoli Etas, 218 pagine, 16 euro

Se vogliamo prendere sul serio l’abusato slogan di Nanni Moretti “chi parla male pensa male”, dobbiamo concludere che per parlare e scrivere meglio non basta conoscere le regole della punteggiatura, esprimersi con frasi brevi, evitare la forma passiva e le espressioni trite come “in qualche modo” e “assolutamente sì”. Prima occorre imparare a pensare. D’accordo. Ma come? L’idea di farselo insegnare seguendo un set di regole stabilite evoca scenari inquietanti, meglio provare con qualcosa di pratico, concreto e breve.

I dodici esercizi a minutaggio fisso elaborati da Anna Maria Testa per un workshop tenuto al festival di Internazionale a Ferrara fanno innanzitutto capire ad aspiranti scrittori (creativi, ma non solo) cosa significa visualizzare, osservare, cambiare punto di vista, combinare elementi diversi e farsi venire idee. Solo a quel punto (e siamo ormai a due terzi del volume) l’aspirante scrittore comincia a confrontarsi con questioni più tecniche come il lavoro sull’intreccio, il ritmo, lo stile.

Con un approccio più vicino a quello di Bruno Munari o del John Berger di

Questione di sguardi che a quello di molti manuali di scrittura, anche in queste pagine non si offrono norme da rispettare, ma spunti per trovare la propria illuminazione, capire quali scelte seguire per trovare la propria strada in una foresta di possibilità che a ogni esercizio si rivela più fitta.

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