**Marino Sinibaldi, Un millimetro in là **
*A cura di Giorgio Zanchini
Laterza, 144 pagine, 12 euro*
In Italia non è così raro il caso di personaggi che hanno scritto due o tre libri e non ne hanno letto nemmeno uno, o quasi. Marino Sinibaldi, al contrario, di libri ne ha letti moltissimi (per molto tempo, racconta, è andato avanti al ritmo di uno al giorno) ma non ne ha scritto nessuno, o quasi. Bibliotecario, militante politico, segretario di redazione e conduttore radiofonico, ma noto soprattutto come intervistatore di scrittori, politici e intellettuali, l’attuale direttore di Radio3 in questa lunga intervista passa dall’altra parte, e reagisce alle incisive domande di Giorgio Zanchini con citazioni, dati, date e soprattutto idee.
Parla della cultura e dei mezzi per comunicarla, della politica e dei modi per praticarla, lasciando emergere una visione del mondo variegata ma coerente perché fondata su priorità e predilezioni. Tra le prime c’è l’obiettivo della diffusione della cultura presso il maggior numero di persone, e con la maggiore ricchezza di informazioni: un’ utopia, se si vuole, a cui tuttavia non si è mai rischiato di andare vicini come adesso. Tra le seconde c’è la preferenza per le arti e le tecniche che sollecitano l’immaginazione rispetto a quelle che forniscono immagini già pronte: la letteratura e la radio, più capaci di aprire la mente rispetto al cinema e alla televisione, così come i dialoghi e le interviste lo sono, a volte, rispetto ai libri stessi.
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