Corrado Stajano, Africo
Il Saggiatore, 190 pagine, 20 euro

Forse è stato il meritato successo del film Anime nere di Francesco Munzi, che colpisce il pubblico raccontando la tragedia di tre fratelli ’ndranghetisti costretti all’improvviso a tornare al paesino calabrese da cui erano partiti, a suggerire alla casa editrice il Saggiatore di ristampare questo reportage di Corrado Stajano, apparso nel 1979 da Einaudi, con una postfazione dell’autore. Il libro riguarda infatti lo stesso paese in cui il film è stato girato, Africo, colpito nel 1951 da un’alluvione, spostato dalla montagna in una new town sulla riva dello Ionio, occupato dalla mafia locale.

Quest’inchiesta esemplare ne racconta la storia: l’intreccio tra gli interessi legati alla ricostruzione e la politica con le sue clientele, la divisione della cittadinanza tra democristiani e comunisti. Su un fronte si stagliano i dominatori locali, tra i quali troneggia la figura del prete don Giovanni Stilo, in rapporto con i politici di Reggio Calabria e di Roma. Sull’altro gli si oppone un gruppo di giovani di sinistra che comprende Rocco Palamara, vittima di attentati.

I protagonisti raccontano, senza fronzoli e senza pietà, questa stagione di lotte, che tuttavia non arresta la trasformazione inesorabile di Africo da una società di contadini e pastori sottoposti a un padrone a una comunità di cittadini assistiti da uno stato in cui politica e mafia coesistono e s’integrano.

Questa rubrica è stata pubblicata il 25 settembre 2015 a pagina 118 di Internazionale, con il titolo “L’ordine ionico”. Compra questo numero | Abbonati

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