Marco Cursi, Le forme del libro. Dalla tavoletta cerata all’e-book
Il Mulino, 288 pagine, 22 euro
I testi che oggi chiamiamo libri hanno cambiato vari supporti nel corso del tempo. In principio si usavano le tavolette cerate, poi sono arrivati i rotoli, quindi i codici, ovvero i libri manoscritti a pagine che a lungo hanno tenuto banco influenzando il supporto successivo, il libro a stampa e poi, infine, gli ebook.
Marco Cursi, studioso di paleografia e di storia della scrittura, spiega come ogni cambiamento materiale portò mutamenti nella fruizione del testo. Alla fine dell’antichità, quando si passò al codice, si interruppe la lettura ad alta voce e cominciò la lettura silenziosa.
All’inizio dell’epoca moderna la stampa moltiplicò in modo esponenziale la quantità di libri disponibili. Ma il cambiamento che più colpisce è l’ultimo, quello avvenuto negli ultimi anni, legato alla possibilità di scaricare sullo stesso supporto – il lettore di ebook – libri di natura diversissima, che possono essere riadattati, reimpaginati, distribuiti su un numero diverso di colonne.
Cursi la chiama “la fine della civiltà della pagina”, il superamento di una fase plurimillenaria in cui la lettura di un libro era associata alla memoria visiva di spazi precisi: un cambiamento che nella lettura di un romanzo giallo può passare inavvertito, ma in un libro di studio modifica profondamente il rapporto tra lettore e testo.
Questa rubrica è stata pubblicata il 18 novembre 2016 a pagina 94 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati
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