Lo scopo di una convention politica è presentare un candidato sotto una luce che ne renda più probabile l’elezione. Non stupisce, quindi, che alla convention repubblicana a Tampa si sprechino i filmati biografici, le testimonianze e le rassicurazioni sulla specchiata virtù di Romney. “Ha una grande umanità”, ha detto il senatore dello Utah Orrin Hatch. Ma la convention dice molto anche sulla vera natura del partito di Romney.

La sera dell’inaugurazione, quando il presidente del partito ha fatto partire un “orologio del debito” che indica la crescita del debito pubblico, la Distilled spirits association, l’associazione dei produttori e venditori di distillati, ha organizzato una festa all’acquario di Tampa. Delegati, lobbisti e addetti alla raccolta fondi hanno mangiato gamberi, ostriche e tacos di pesce tracannando rum, whisky e bour­bon.

Mentre i leader del partito facevano le loro promesse di rito alle potenziali vittime dell’uragano Isaac, i repubblicani fotografavano gli squali che nuotavano dietro al Tequila bar. Nel frattempo le ragazze facevano il bagno vestite da sirene e le cheerleader gettavano le braccia al collo di uomini in giacca e cravatta. Jim Nicholson, finanziatore del partito ed ex ambasciatore in Italia durante l’amministrazione Bush, leggeva con aria assorta un cartello con su scritto “I pesci dormono?”.

Alla convention, Romney ha lasciato la ribalta ad alcune delle voci più radicali del partito. Il tono dei festeggiamenti e dei discorsi era eloquente. Forse più della biografia edulcorata di Romney.

Traduzione di Fabrizio Saulini

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