Per mesi Mitt Romney ha cercato di far passare il presidente Obama per un debole, paragonandolo a Jimmy Carter, un altro presidente democratico che ha governato in tempo di crisi. Questa settimana, però, i Carter si sono presi la rivincita. James Carter, nipote di Jimmy e aspirante opposition researcher in cerca di scheletri nell’armadio di Romney e dei repubblicani, è riuscito a risalire all’anonimo autore di una serie di spezzoni, pubblicati su internet, di un video clandestino girato durante una raccolta fondi per Romney. Poi ha messo in contatto il reporter segreto con la rivista liberal Mother Jones.

Ne è nato un bel grattacapo per Romney, che già deve fare i conti con una convention scialba e con i malumori dello staff che segue la sua campagna elettorale. Nel video, ormai visto da tutti, il candidato (che in seguito ha definito “ineleganti” i suoi commenti) confessa agli ospiti della casa di un famoso investitore e playboy della Florida che la sua campagna non si occuperà del “47 per cento della gente” che voterà per Obama “nonostante tutto”.

Questi americani, dice Romney, “dipendono dal governo, si sentono delle vittime e pensano che il governo abbia la responsabilità di assisterli”. Poiché questa gente “non paga l’imposta sul reddito”, spiega, “il nostro messaggio sull’abbassamento delle tasse non fa presa”.

“Non è compito mio preoccuparmi di queste persone”, aggiunge. “Non li convincerò mai a prendersi la responsabilità delle loro vite”. Grazie al nipote di Carter, e allo staff di Obama che sta cavalcando il video, ora questo commento sembra più che mai azzeccato.

Traduzione di Fabrizio Saulini

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