Tra qualche giorno partirò per un viaggio in auto di diversi giorni, guidando per autostrade e superando il confine di vari stati. Potrei accendere lo stereo su una qualche radio satellitare, ascoltare audiolibri o podcast, passare giorni ad arrovellarmi sulla playlist perfetta, oppure affidarmi al vasto archivio e al genio algoritmico di Spotify perché me ne creino una. Tutte possibilità che occupano un loro posto nel pantheon della musica da viaggio, e che aiutano a far passare le ore in autostrada, ma quest’estate io non vedo l’ora di delegare la mia colonna sonora a una forma d’ascolto diversa: l’album, da ascoltare per intero.
Ve li ricordate?
Ora che la tecnologia sta rendendo il mio consumo di programmi televisivi, film, letture e musica sempre più à la carte – e con una scelta enorme – l’idea di premere play, posare il telefono e trascorrere quarantacinque minuti in compagnia dell’opera di un solo artista mi attira sempre di più.
E non esiste forse contesto migliore, per farlo, di un’auto in movimento con chilometri di strada davanti.
Ethan Hein, compositore, produttore e docente di tecnologia ed educazione musicale alla New York university, la pensa come me.
“Quando si viaggia in autostrada, per manovrare l’auto non servono grandi energie mentali”, spiega Hein. “In pratica uno se ne sta seduto lì e può dedicare tutta la sua attenzione alla musica”. Un tipo di attenzione che oggi è piuttosto rara. Un album di qualità la ricompensa ampiamente, offrendo una pratica colonna sonora per il viaggio e facendo in modo che il tempo voli.
Come le sinfonie
“Si tratta certamente di una forma musicale estesa, proprio come la sinfonia”, dice Hein. “Possiede un’inizio, uno sviluppo e una fine”. Intere dissertazioni sono state scritte sul fatto che Abbey road dei Beatles funzioni come una composizione unica, e Hein lo definisce “il mio esempio preferito di album che risulta superiore alla somma delle sue parti”.
“She came in through the bathroom window è senza dubbio un gran pezzo”, aggiunge, “ma non lo puoi semplicemente piazzare in una playlist con una serie di canzoni che non siano dei Beatles”.
Altri esempi?
Un eterno classico come Graceland di Paul Simon. Hein osserva che le undici tracce dell’album si armonizzano perfettamente come in una composizione musicale di cinquanta minuti, e questo grazie alla scaletta di Simon, che segue alcune regole molto semplici: catturare rapidamente l’ascoltatore con una hit (Boy in the bubble) – ma non la vera hit dell’album (Call me Al) – piazzare al centro le canzoni più dense e introspettive (Under african skies, Homeless), e congedarlo con un tocco di allegria (All around the world). Lemonade di Beyoncé, pur diverso nei contenuti, ha una struttura simile.
Un album ben costruito possiede una tensione narrativa che ben si adatta alla guida.
Fare una playlist è un lavoro
Il motivo migliore per ascoltare in automobile album interi è anche quello più legato alla pigrizia: compilare una playlist è una rottura.
Chiunque ne abbia mai creato una destinata a una persona per cui aveva una cotta vi confermerà che richiede amore e impegno. Non è semplice far fluire l’energia in modo costante, realizzare passaggi fluidi e trasmettere con esattezza l’atmosfera che si vuole (e farlo sempre con disinvoltura).
I musicisti, che della loro musica sono i veri esperti, quando devono decidere dove piazzare le canzoni di un album si arrovellano sulle stesse identiche cose.
“Una cosa che depone a favore del formato album nell’era dello streaming è il semplice fatto che curare e aggiornare una playlist comporta lavoro”, dice Hein. “I Fleetwood Mac dedicavano grandi riflessioni e attenzione alla scelta delle undici canzoni da far ascoltare in un certo ordine”.
Ma allora perché non limitarsi a premere play e lasciare la scelta ai Fleetwood Mac, o a Grimes, o a Modest Mouse e Beethoven?
Gli album suonano molto meglio in auto
Pur essendo l’album un’opera d’arte estesa che merita di essere fruita nella sua interezza, di questi tempi è davvero raro che chiunque di noi si sieda lì e ne ascolti uno dall’inizio alla fine. Il viaggio in auto offre le condizioni perfette per farlo: autostrade lunghe e monotone, molto tempo a disposizione, e spesso anche un ottimo impianto stereo.
“È assai probabile che le casse dell’auto siano le migliori che si possiedono”, prosegue Hein. “Innanzitutto sono distribuite in tutto l’abitacolo, cosa che produce un’immagine sonora piacevolmente avvolgente. In auto si tende ad ascoltare la musica a volume più alto che a casa, e questo la fa sempre suonare meglio. Non solo, se avere a casa un impianto di qualità è insolito, su un’auto nuova non è una rarità”.
Tant’è vero che i maestri della produzione, compreso lo stesso Dr. Dre, mixano gli album perché il suono risulti migliore sulle autoradio.
Familiarizzare con un album
“Al di là di qualsiasi altra considerazione”, conclude Hein, “il semplice fatto di conoscere una cosa ce la fa piacere di più”. Il tempo a disposizione e l’impossibilità di muoversi che si sperimentano in auto fanno sì che questi viaggi siano un momento perfetto per cantare ascoltando Thriller.
Innamorarsi canzone dopo canzone di un disco, inoltre, procura una soddisfazione unica. Il che può voler dire insegnare al fidanzato tutte le parole di The immaculate collection di Madonna, inculcare nei figli l’amore per Midnight marauder dei Tribe Called Quest, oppure scoprire per conto proprio cos’ha di tanto speciale Transformer di Lou Reed.
Di seguito trovate alcuni spunti per i vostri viaggi estivi offerti da parenti, amici, colleghi e lettori della nostra newsletter di costume Quartzy. Serve giusto come punto di partenza, e gli esperti di Rolling Stone e Pitchfork potranno aiutarvi con tanti altri consigli su album classici e più recenti.
Indipendentemente da ciò che sceglierete di ascoltare, premete play, posate il telefono e guardate fuori dal finestrino.
Da cantare
Perché nessuno è mai intonato come in auto.
- Madonna, The immaculate collection
- Bright Light Social Hour, Space is still the place,“Al secondo ascolto conoscerete tutte le parole e le canterete entusiasti”
- A Tribe Called Quest, People’s instinctive travels and the paths of rhythm
- The Indigo Girls, Rites of passage,“Quando lo ascolto da sola in auto mi sento sempre la terza Indigo Girl”
Per tenersi svegli
E darsi lo slancio quando l’autostrada è noiosa.
- Neu!, Neu!,“L’espressione musicale di motori, catene di montaggio e fabbriche in generale… il krautrock al suo meglio”
- Grimes, Art angels
- Girl Talk, Feed the animals, “Una compilation concepita come un album: vale lo stesso”
- LCD Soundsystem, The long goodbye, “Una festa portatile”
- Kanye West, 808s and heartbreaks.
- The Julie Ruin, Run fast, “Riot grrrl power sfruttabile in autostrada”
Nostalgia hip hop
Perché in auto i bassi suonano meglio.
- The Beastie Boys, Paul’s boutique
- Outkast, Aquemini
- Nas, Illmatic, “Un diario della vita in strada”
- Notorious B.I.G., Ready to die
- Dr. Dre, The chronic, “Ha cambiato per sempre il suono dell’hip-hop della West Coast”
- Jay-Z, Reasonable doubt, “L’album che ha fatto conoscere Hov al mondo. Un trattato sull’ambizione”
Da scoprire: dischi dal vivo e greatest hits
Niente chicche per appassionati, questi servono a istruire i compagni di viaggio che magari da giovani erano fan di altre cose: “Ma non sapevo che questa era sua!”.
- The Allman Brothers Band, A decade of hits 1969-1979
- Nirvana, Unplugged
- The Talking Heads, Stop making sense
- Beyoncé, I am Sasha Fierce, “Beyoncé per dilettanti”
- Fleetwood Mac, The dance, “Tutti i loro pezzi migliori, e con un ottimo suono… Più attento alla musica che all’effetto live”
La strada come tema
Album che sembrano fatti apposta per le autostrade americane, quando non ne parlano esplicitamente.
- The Magnetic Fields, The charm of the highway strip
- Bruce Springsteen, Born in the Usa
- U2, Rattle and hum, “Un album che è tipo la Pastorale americana del rock”
- Lucinda Williams, Car wheels on a gravel road
- Bob Dylan, Highway 61 revisited
- Tom Petty, Full moon fever
Eccellenze
Approfittate del viaggio in auto per scoprire un capolavoro.
- Paul Simon, Graceland
- Lauryn Hill, The miseducation of Lauryn Hill
- The Beatles, The white album e Abbey road
- David Bowie, The rise and fall of Ziggy Stardust
- The Beach Boys, Pet sounds
- The Rolling Stones, Exile on main street
(Traduzione di Matteo Colombo)
Questo articolo è uscito su Quartz.
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