Il 7 luglio, il giorno prima della sconfitta del Brasile, gli agenti di Rio de Janeiro si sono presentati nel lussuoso Copacabana palace, dove alloggia la delegazione della Fifa, e hanno arrestato Ray Whelan, direttore di Match Hospitality, l’agenzia concessionaria della Fifa che gestisce in esclusiva la vendita dei biglietti per le partite dei Mondiali. Uno degli azionisti di Match Hospitality è Philippe Blatter, nipote del presidente della Fifa Joseph Blatter. Secondo le autorità brasiliane, l’agenzia è attiva dal 2002 e avrebbe guadagnato 90 milioni di dollari per ogni edizione del torneo.
Il commissario Fabio Barucke ha dichiarato che la polizia sta indagando sui rapporti tra l’agenzia e i funzionari della Fifa. Barucke ha accusato la Fifa di aver diminuito il numero di biglietti disponibili consegnandoli ai partner e agli sponsor per garantire grandi guadagni a chi li ha rivenduti. Secondo il giornalista britannico Andrew Jennings, “Whelan è al centro di quest’affare da quasi vent’anni”. L’arresto del direttore di un’agenzia legata alla Fifa è stato un gesto coraggioso. Il giudice ha disposto il rilascio su cauzione, ma Whelan ha consegnato il suo passaporto alle autorità brasiliane e non potrà lasciare il paese fino al termine delle indagini.
Ora che la nazionale brasiliana è stata eliminata, possiamo almeno chiedere giustizia. E serve la pressione dell’opinione pubblica.
Traduzione di Andrea Sparacino
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