**1. Cr****ookers (feat. Yelle),* Cooler couleur***

Smanettoni in fuga: Phra e Bot, i due remixatori italiani più ricercati dall’interpop, ci portano a spasso per il loro mondo molto fashion lungo l’intero cd Tons of friends, un lungo catalogo di collaborazioni che vanno da Will.i.am a Tim Burgess dei Charlatans, passando per Fabri Fibra e The Very Best. Non potevano non passare anche da Parigi, dove ritrovano la francesina di* A cause des garçons*, Yelle, e s’inventano un’altra collosa filastrocca electro. Seriamente candidati a essere la formazione italiana più divertente, e internazionale, da qui a chissà.

2. Sem’bro, Brett

Altri due italiani che guardano alla scena internazionale, Stefano Ghittoni e Cesare Malfatti, già fondatori dei Dining Rooms, mettono al mondo un’altra creatura: insieme al tedesco-congolese Dodo Nkishi si reinventano, per la neonata label milanese Summer Dawn, come formazione alt soul. Tired heroes of the lost generation è una fiera di introspezioni che occhieggia all’esistenzialismo e orecchia un vecchio Leonard Cohen o Cat Stevens, nascondendo dietro alla severità formale una ricchezza di elementi. Molto nordico.

3. Africa Unite, Mr. Time

Si alza la temperatura: l’anticiclone reggae piemontese ha ripreso a centrifugare calore caraibico attraverso i suoi massimi profeti. Non è una novità. Semmai c’è un po’ di retromarcia verso le radici, meno elettronica e più fiati, meditazioni sulla mortalità e irruzioni nel reality con Madaski, in vena Linton Kwesi Johnson. Cosa resta dei rasta? Una macchina ben oliata, un po’ di amici a bordo (giamaicani onorari, come Alborosie o Kikke dei Casino Royale), e panorami consueti. Oh: non è che tornare sul luogo del diletto sia un delitto, intendiamoci.

Internazionale, numero 838, 19 marzo 2010

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