**1. Cee-Lo

Fck you*

Mandare a quel paese qualcuno non era mai stato così sfizioso, apparentemente: il tormentone dell’estate morente è questa ballatina così birichina, così Motown che pare nata di buonumore. Nient’altro che un’invettiva contro la categoria delle golddigger, le cercatrici d’oro; ma è la sua ritmica saltellante che conquista. A Cee-Lo era già riuscito un colpaccio con Crazy, nei Gnarls Barkley: il primo singolo virale a finire in cima alle chart. Ora, per le anime sensibili e radio-friendly c’è già una versione educata: Forget you. Ma chi se lo dimentica più.

2. Sara Schiralli

Paranoid

Salta fuori da Parigi, per chissà quali vie traverse, questa italiana cresciuta a Londra, in uscita con il suo primo album, Bang bang; un premio pop da Diesel di qua, un passaggio in radio di là, un immaginifico spot di su, e la sua gentile stravagante psichedelia lo-fi folk si diffonde, in assenza di gravità, dalle nuvolette in cui risiede alla popolazione terrestre: più come un tè bohémien delle cinque che sotto forma di assalto extraterrestre comunque. Basta armarsi di pazienza e biscotti danesi da inzuppare, ed ecco, si è pronti.

3. Rubik

You Jackal!!

Forse tra finlandesi ci s’insulta così, con allegria: o sciacallo! vile sanguisuga! procione incallito! Cose animalier, insomma, e si tratta di un titolo di Dada bandits, debutto internazionale di questa formazione indielettrodomestica da Helsinki, quattro facce da boscaioli con un animo situazionista e un sound derapante. Hanno l’aria di divertirsi sempre alla faccia di tutti i Kaurismaki del mondo, e sono persi in quel limbo cult da cui neanche i loro momenti di gloria alla Freddy Mercury li salvano. Necessitano ascoltatori attenti, ahiloro.

Internazionale, numero 862, 3 settembre 2010

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