1. Luca Aquino feat. Lucio Dalla, La mer
Un vecchio adorabile standard di Charles Trenet in versione light jazz andantino; sarebbe materiale da ascensore di albergo americano. Ma il trombettista beneventano che ha iniziato a vent’anni per colpa di Miles Davis, nel suo ultimo album Chiaro trova un modo di trasformare questo ascensore in morbido gommone modulo lunare che plana in assenza di gravità, pur imbarcando uno come Dalla, con clarinetto al seguito, con suo scat in francese, col suo nome da copertina. Uno strano accrocchio che funziona.
2. Selah Sue feat. Cee-Lo Green, Please
S’era parlato qui della ragazza bianca belga col pallino rasta e delle sue raggamuffinità elettive. Adesso è arrivato anche in Italia il suo album d’esordio Selah Sue; e c’è pure questo duetto con l’esimio cantante dei Gnarls Barkley di Crazy, ed è subito soul col retrofit, con l’organo elettrico scippato alla Atlantic degli anni sessanta, e la bambina belga che si presta al controcanto spiritual, anche se la immaginiamo più a suo agio in un barbecue di treccioni che in mezzo agli smoking della vecchia scuola. Però, dai, per piacere.
**3. Michael Franti feat. Jovanotti,* The sound of sunshine***
D’estate c’è il sole, si sta fuori a cazzeggiare, vietato fare troppo i seri: per cui Michael Franti usa Jovanotti per scoprire il magico mondo del Mediterraneo. E uno ci mette il ritmo solare e l’altro il coretto e, boh, la cascina la bicicletta un sorriso e un risotto. Ma siamo a un passo dai film europei di Woody Allen, dove il norteamericano è tutto irrigidito e l’europeo belloccio e sensuale e artistoide, e nascono gran casini temporanei, ma nulla che una carta d’imbarco non possa risolvere. Woody, ma un Jovanotti nel prossimo film romano no?
Internazionale, numero 904, 1 luglio 2011
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