Ma guarda te ‘sti due fetenti.
Eh, se me lo dicevi prima.
Viene in mente un derby milanoromano.
Viene in mente Mtv Celebrity Deathmatch.
Viene in mente un montaggio alternato da telefilm, tipo Attenti a quei due. Ma due grandi caratteristi, di quelli che dànno autenticità alla musica, la ancorano a un tempo, un luogo, un ambiente. Certi ceffi. Troppo fumo. E una colonna sonora strepitosa.
Uno, medico milanese. Il cabaret il Derby Cochi e Renato Beppe Viola Lambrate le motorette la scighera.
L’altro, califfo romanesco. La mala alla Magliana l’amatriciana la cocaina i dancing quante femmine all’alba.
Uno, portava i scarp del tenis.
L’altro, le Barracuda.
Uno, “faceva il palo nella banda dell’Ortica”.
L’altro, “nun vojo che de me ‘n giorno se dica:
eroe del sesso, cadde sulla fica”.
Uno: “Sì ma qui, che l’amore si fa in tre, che lavoro non ce n’è
l’avvenire è un buco nero in fondo al dramma
Sì, ma allora, ma che gioventù che è, ma che primavera è…
e la tristezza è lì a due passi, e ti accarezza e ride, lei”.
L’altro: “Sì, lo so il primo bacio
il cuore ingenuo che ci casca ancora
col lungo abbraccio l’illusione dura
rifiuti di pensare a un’avventura.
Poi dici cose giuste al tempo giusto
e pensi il gioco è fatto è tutto a posto
sì, d’accordo ma poi… tutto il resto è noia”.
Uno: “Amami graffiami sgonfiami e amami sdentami stracciami applicami e dopo stringimi dammi l’ebbrezza dei tendini”.
L’altro: “E ormai spasimavo dalla voja
me feci strappà pure la vestaja”.
Uno: “Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale
Vengo anch’io? No tu no
per vedere se la gente poi piange davvero
e scoprire che è per tutti una cosa normale
e vedere di nascosto l’effetto che fa”.
L’altro: “Sì resto qui, tu stasera da solo che fai?
vengo co’ te, solo ’n po’ de fatica,
nun morirò mica
’n pajaccio da solo che fa?
Occhi tinti de blu
da stasera nun s’aprono più,moro co’ te, ’n pajaccio da solo nun po’ campà”.
Cioè, se ne sono andati Califano e Jannacci.
Dài, così è ridicolo.
Che due pagliacci.
Che tristezza.Mortacci.
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