Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Sono molto d’accordo con la recensione di Moonrise Kingdom che abbiamo pubblicato su Internazionale (e vorrei anche vedere il contrario). Peter Bradshaw del Guardian elogia la capacità di Wes Anderson di evocare nei suoi film “un intero universo perfettamente funzionante”. Universi completi, con una vita propria che precede il film e che continua dopo i titoli di coda. Per dire, al momento dell’uscita di The life aquatic with Steve Zissou sul sito del film c’era un angolino del merchandising dove si potevano acquistare le Adidas Zissou™. Le avrei comprate subito, senonché il prodotto risultava esaurito…

Pensando a The Royal Tenenbaums mi è venuto in mente che in diverse occasioni si vedevano collezioni invidiabili di giochi in scatola. Un classico degli anni settanta. Io e mio fratello ne possedevamo molti, alcune rarità, ma quella collezione della famiglia Tenenbaum (e del loro amico Eli) era imbattibile. Comunque da quelle scatole, insieme all’immancabile tabellone, agli immancabili dadi e alle pedine uscivano fuori degli universi interi, chiusi, autosufficienti. Ecco i film di Anderson mi fanno pensare proprio a quelle scatole. A Cluedo, Monopoli, Totopoli (la rarità di cui disponevamo io e mio fratello), Spazio 1999 (che era fornito di un detector in grado di calcolare la rotta della Luna) e tanti altri.

Erano prodotti rifiniti, in grado di sostenere le esigenze dei più pignoli, anche se spesso i loro componenti, in mano a bambini fantasiosi, finivano per essere usati per qualcosa di diverso dall’uso che avevano previsto i produttori. E sempre lo stesso mi sento di poter dire dei film di Wes Anderson, compreso Moonrise Kingdom. C’è in vendita il gioco in scatola? (Andrebbe fatto di ognuno dei suoi film).

Poi capisco che c’è chi si è sempre annoiato con i giochi in scatola e c’è anche chi si annoia con i film di Anderson. Mi sento un po’ fortunato a non far parte di questa categoria, ma capisco e rispetto. Viva Wes Anderson.

Chi vuole, può dirci se aveva un gioco in scatola feticcio…

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it