Alcuni canottieri sul fiume Schuylkill, il traffico in città, la folla sulla banchina della sopraelevata, i commercianti che aprono le loro botteghe, il più grande negozio di scarpe di West Philly, ragazzi che giocano a basket a un angolo di strada, la Liberty bell, la statua di Rocky Balboa, un gruppo di senzatetto.

Come era stato con le ciminiere di Chicago nei Blues Brothers, o con le fredde e inospitali brughiere dello Yorkshire in Un lupo mannaro americano a Londra, e perfino con una passeggiata notturna nel cupo Faber college di Animal House, anche la sequenza iniziale di Una poltrona per due di John Landis, ci introduce gradualmente al suo protagonista, Louis Winthorpe III, interpretato da Dan Aykroyd, svegliato con la colazione a letto dal suo maggiordomo Coleman (Denholm Elliott).

Cinematograficamente parlando sono incipit abbastanza classici, che sembrano quasi confondere rispetto a quello che ci aspetta. Perché quei film di Landis (a cui aggiungerei il suo debutto Shlock e il suo secondo film The Kentucky fried movie) sono dirompenti. Tutto il cinema di John Landis, tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, è stato dirompente.

È curioso che Una poltrona per due, in Italia, sia diventato un classico natalizio. In rete si trovano diversi articoli che spiegano come e perché è successo. Per me, come per molti cinefili italiani della mia generazione, non può essere che un motivo di vanto, oltre che un diversivo materiale nel caso la sera della vigilia prenda una piega particolarmente inquietante. È curioso anche che un distributore abbia pensato di sfruttare questa particolare popolarità e rilanciare la pellicola in sala, in versione restaurata, solo il 9-10-11 dicembre.

Poco importa. Poco importa se, come qualcuno dice, il film è invecchiato male (secondo me no). È comunque un’occasione per rivedere sul grande schermo Aykroyd, Eddie Murphy, Jamie Lee Curtis e anche i terribili fratelli Duke, interpretati da Ralph Bellamy e Don Ameche e per prepararsi alle feste natalizie nel migliore dei modi.

Questo testo è tratto dalla newsletter Schermi.

Iscriviti a
Schermi
Cosa vedere al cinema e in "tv". A cura di Piero Zardo. Ogni giovedì.
Iscriviti
Iscriviti a
Schermi
Cosa vedere al cinema e in "tv". A cura di Piero Zardo. Ogni giovedì.
Iscriviti

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it