Edward Weston
Camera, Torino
Fino al 14 agosto 2016
La mostra accosta le fotografie di Edward Weston ai disegni di alcuni tra i maggiori esponenti del minimalismo statunitense, tra cui Dan Flavin, Donald Judd, Sol Lewitt e Richard Serra, evidenziando le forti affinità metodologiche e stilistiche: se Weston cerca il rigore geometrico nel mondo dei volti e dei corpi, i minimalisti traducono il mondo stesso in geometria. Le foto di Weston mostrano il suo interesse per la figura umana, per la ripetizione e per alcune regole ricorrenti: disciplina, geometria, esattezza e scientifica armonia.

Luigi Ghirri
Complesso monumentale di Astino, Bergamo
Fino al 31 agosto 2016
Il tema portante della mostra di Astino è il paesaggio. Non quello che tutti riusciamo a guardare, ma un luogo latente: il paesaggio della memoria e della favola, un paesaggio di figure nascoste e di prodigi. “Non esiste una foto di Ghirri che si offra come pura documentazione: tutte mostrano un orientamento verso un campo di prossimità, di simpatie, di attrazioni e riconoscimenti di un’intimità esterna. Nelle sue immagini ci mostra come nella realtà ci sia sempre una zona di mistero”, scrivono i curatori.

Peggy Guggenheim
Palazzo ducale, Genova
Fino al 4 settembre 2016
Attraverso fotografie e video, la mostra ripercorre la vita di Peggy Guggenheim e il rapporto con gli artisti delle avanguardie del suo tempo. Divisa in sette sezioni, comincia dalle foto della sua famiglia, passando per il periodo parigino della Belle époque, tra i caffè di Montmartre e il charleston. Per arrivare agli anni trenta, in cui viaggia tra Londra e Parigi; e agli anni della seconda guerra mondiale, in cui aiuta artisti come André Breton e Max Ernst a fuggire dall’occupazione nazista. E poi il ritorno a New York, dove lavora al fianco di artisti come Jackson Pollock e Alexander Calder, per concludersi con il periodo veneziano, fino alla morte nel 1979.

Dino Fracchia
Forma Meravigli, Milano
Fino all’8 settembre 2016
A quarant’anni dall’ultima edizione del Festival del proletariato giovanile nel Parco Lambro di Milano, la mostra presenta per la prima volta al pubblico le fotografie del reporter Dino Fracchia. Le immagini sono state scattate durante le ultime due edizioni del festival, nel 1975 e nel 1976, e fanno parte di tredici rullini inediti, per un totale di quasi 250 immagini. “L’intento è quello di far immergere lo spettatore nel fermento di un’epoca segnata da uno spirito pacifico, inserito però in un clima di tensione civile e politica.”

Toni Nicolini
Palazzo Tadea, Spilimbergo
Fino all’11 settembre 2016
“Da Doisneau ha mutuato l’allegria delle sorprese quotidiane e la capacità di sorridere, da Cartier-Bresson le inquadrature impeccabili, da Robert Frank l’attenzione a cose e persone che l’attenzione non richiamano, da Dorothea Lange l’empatia rigorosa nel ritrarre le persone. Quella di Toni Nicolini è una fotografia silenziosa, che invita all’osservazione, che non giudica e non critica”. Le parole sono di Giovanna Calvenzi, che insieme a Walter Liva ha curato la mostra a Spilinbergo.

Women are beautiful. (Garry Winogrand)

Leonard Freed

Centro Saint-Bénin, AostaFino al 20 settembre 2016
“Sono come uno studente curioso, che vuole imparare. Devi immedesimarti nella psicologia di chi stai per fotografare, pensare ciò che lui pensa, essere sempre molto amichevole e neutrale”, diceva Freed. La mostra ospita cento scatti, in bianco e nero, che raccontano il rapporto tra il fotografo statunitense e l’Italia. Nella prima parte della mostra le immagini scattate a Venezia, Milano, Napoli, Roma e Firenze, dalla metà del novecento agli inizi del ventunesimo secolo. E poi i ritratti degli italiani che vivevano nel quartiere Little Italy di New York, dove Freed si trasferì nel 1954.

Steve McCurry
Castello Aragonese, Otranto
Fino al 2 ottobre 2016
Icons è una mostra di oltre cento scatti in cui si presentano molti dei lavori più significativi di Steve McCurry. Dai ritratti ai reportage di guerra, ogni foto in mostra è raccontata dalla voce dell’autore nell’audioguida. E oltre alle immagini, c’è la proiezione del video del National Geographic in cui il fotografoe incontra la ragazza afgana che aveva ritratto 17 anni prima, la cui immagine è diventata ormai un’icona.

Garry Winogrand
Museo della provincia di Nuoro
Fino al 9 ottobre 2016
“Quando fotografo, vedo la vita”, diceva Garry Winogrand. La vita per lui era l’energia delle strade nei suoi attimi improvvisi, che non seguono nessuna regola. Tra gli anni sessanta e settanta Winogrand ha definito la street photography non solo come stile, ma come attitudine. Una devozione ossessiva allo scatto, nei giorni e nelle strade. Dopo la sua morte, nel 1984, sono stati trovati più di seimila rullini non sviluppati. Women are beautiful, in mostra a Nuoro, è uno dei suoi lavori più conosciuti. Le 85 immagini che lo compongono sono un testamento sul suo lavoro.

Mimmo Jodice
Museo Madre, Napoli
Fino al 24 ottobre 2016
Attesa, 1960-2016 è il titolo di una grande retrospettiva che il museo Madre di Napoli dedica al fotografo Mimmo Jodice. Un percorso di oltre cento opere, scattate da una macchina da presa che si fa macchina del tempo “nella sua perlustrazione del mondo in cui non si riconoscono più lo spazio o il tempo reali”, spiegano i curatori.
Le immagini di Jodice hanno saputo raccontare, tra documentazione e sperimentazione, la storia di comportamenti collettivi, di ideologie e di credenze in cui passato, presente e futuro si toccano e mescolano.

I fotografi della Magnum sui set
Lucca center of contemporary art
Fino al 13 novembre 2016
Quello dei fotografi Magnum è un lavoro che non ha niente a che vedere con la fotografia di scena, ma è “una vera e propria perlustrazione creativa realizzata senza vincoli, con onestà intellettuale e libertà espressiva, per raccontare il dietro le quinte non tanto del set cinematografico, ma dei personaggi che, di lì a poco, avrebbero fatto la storia del grande schermo”, spiegano i curatori. Da James Dean nelle foto di Dennis Stock a Marilyn Monroe ritratta da Elliott Erwitt, a Charlie Chaplin catturato da W. Eugene Smith. Una mostra che fa riflettere sul rapporto tra realtà e finzione, verità e illusione, quotidianità e sogno.

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