Caro economista, non mi sono mai fidato di mio genero e ora il suo comportamento mi preoccupa. È disoccupato e passa la maggior parte del tempo davanti alla tv, mantenuto da mia figlia che ha un lavoro precario in un supermercato e paga i conti. Temo che questo atteggiamento possa diventare un’abitudine. – Fabio, Milano
Il problema è capire se l’attitudine di tuo genero si rafforzerà proporzionalmente al tempo che passerà senza lavorare. Può accadere di tutto: che tuo genero diventi dipendente dal tempo libero e che anche tua figlia lasci il lavoro. Oppure che tuo genero diventi talmente dipendente dai guadagni di tua figlia che se lei perdesse il lavoro lui lavorerebbe al suo posto (più di quanto abbia mai fatto in passato).
Per trovare una risposta a questi problemi, l’economista John Kagel ha fatto degli esperimenti sui topi. Prima gli ha dato dei compiti da fare per essere “pagati” e poi li ha pagati per non fare niente, un po’ come tuo genero. Nel secondo caso i topi hanno smesso di lavorare. Nella terza fase Kagel ha tolto i sussidi e ha pagato i topi in base al risultato. I ratti sono tornati al loro comportamento originario. Approfittare del “welfare” non ha modificato le loro attitudini.
Internazionale, numero 905, 8 luglio 2011
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