Ogni giorno nel mondo si consumano 84 milioni di barili di greggio. Più di sei barili su dieci sono usati per i trasporti.
Come spiega Marzio Galeotti su lavoce.info, l’Agenzia internazionale dell’energia prevede che, in assenza di interventi, il consumo mondiale di greggio passerà dai 4.093 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtoe) del 2007 a 5.009 nel 2030, restando la principale fonte d’energia. La quota del petrolio rispetto alle altre fonti resterà invariata.
Il mondo continua ad avere bisogno di energia, e in particolare di petrolio, quindi bisogna assicurare i rifornimenti. La Bp ha annunciato che presto comincerà una serie di trivellazioni nel golfo libico della Sirte, a seicento chilometri dalla Sicilia. Le trivellazioni interesseranno cinque pozzi a 1.760 metri di profondità, duecento in più del pozzo Macondo nel golfo del Messico, quello che dal 20 aprile al 15 luglio 2010 ha disperso 4,9 milioni di barili di petrolio, causando una catastrofe ambientale sulle coste statunitensi.
Se si verificasse un incidente simile nel Mediterraneo, nel giro di un mese l’equilibrio ecologico e ambientale del mare sarebbe devastato irreparabilmente. È un rischio troppo alto. È bene che prima di cominciare le trivellazioni, si facciano verifiche e controlli e si rafforzino le norme internazionali e regionali.
La Bp ha sicuramente la tecnologia adatta a estrarre petrolio in acque profonde, ma non la capacità di rimediare in tempi rapidi a una perdita di petrolio di grandi dimensioni.
Bisogna trarre insegnamento da quello che è successo nel golfo del Messico.
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