Nel terzo trimestre del 2012 l’economia britannica è cresciuta dell’1 per cento rispetto al trimestre precedente. Dopo una sequenza di tre trimestri negativi, cominciata nel quarto trimestre del 2011, la recessione nel Regno Unito è finita.
Proprio mentre l’Europa del sud è prigioniera di una durissima recessione e l’Europa del nord e dell’est vedono rallentare la loro crescita, l’economia britannica sembra riprendersi. Come mai?
In gran parte è il frutto dell’effetto Olimpiadi, che ha portato a un boom di consumi e investimenti. Ma si tratta di un dono effimero e, come osserva Francesco Daveri su lavoce.info, questo effetto non deve indurre chi voleva Roma 2020 a criticare Mario Monti per aver accantonato le Olimpiadi capitoline.
È stata una scelta sacrosanta. I grandi eventi – e le grandi opere necessarie per farli – fanno crescere il pil quando il denaro pubblico è usato bene. In Italia, si sa, le grandi opere finiscono anni dopo lo svolgimento dell’evento. Basta ricordare quello che è successo ai tempi di Italia ‘90. Buona parte dei lavori finì con grande ritardo senza dare nessun impulso alla crescita. Nel quarto trimestre del 1990, addirittura, il pil diminuì, mentre negli otto trimestri successivi la crescita media trimestrale fu di un misero 0,2 per cento.
Naturalmente sono diversi gli elementi che determinano il pil trimestrale di un paese. Ma la spesa pubblica in infrastrutture e grandi opere influenza la crescita a seconda dei paesi in cui questi lavori sono realizzati. È bene ricordarlo. E bene ha fatto Monti a non volere Roma 2020.
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