Tempo fa, mentre volavo verso una remota località della Mongolia su un Mykoyan Mi-8, ho pensato a quanto fosse utile il crollo dell’Unione Sovietica per il turismo mondiale. Il mio mezzo di trasporto era un elicottero russo per il trasferimento delle truppe riciclato e trasformato in aereo civile dalla Central Mongolia Airways.
Questi robusti (e rumorosi) elicotteri sono molto apprezzati dalle spedizioni alpinistiche che vanno sull’Himalaya e dai turisti che vogliono visitare le località più isolate.
Se andate in Antartide, probabilmente navigherete su una nave che in passato riforniva le basi russe, cercava petrolio e gas o spiava i sottomarini nucleari americani. La disponibilità di navi e di ex equipaggi russi è uno dei motivi dell’enorme sviluppo turistico in Artide e Antartide.
Ma non durerà a lungo. Per continuare a farli funzionare, i vecchi Mykoyan sono stati smontati e ricostruiti molte volte. Forse troppe. Non a caso molti sono precipitati. Qualche anno fa, al campo base dell’Everest, ho trovato un Mykoyan rovesciato su un fianco.
Quando le navi russe che navigano nell’Antartide raggiungeranno l’età della pensione, non ci saranno più alternative così economiche per il turismo polare. Ma i mezzi di trasporto dell’ex Unione Sovietica non fanno la loro comparsa in luoghi esotici solo per motivi innocenti come il turismo. Una fila di vecchi aerei cargo sovietici spesso indica qualcosa di spiacevole.
Il documentario del regista austriaco Hubert Sauper L’incubo di Darwin racconta la storia del Tilapia del Nilo – un pesce persico del Lago Vittoria, in Africa – importato in Europa con i cargo che lo fanno arrivare fresco. Il pesce spesso è pagato con i carichi di armi che alimentano le guerre africane.
Internazionale, numero 721, 30 novembre 2007
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