Parole, carta, gessetti, matite e pennarelli colorati sono stati e sono – nelle scuole dell’infanzia, ma anche, dove è possibile, nelle case – mezzi tradizionali con cui bambini e bambine imparano a mettere alla prova e sviluppare la loro capacità di inventare, la loro creatività. I materiali strutturati della Montessori hanno allargato questa strumentazione.

Poi, dalla Danimarca, è arrivato il Lego. Si può fare un passo oltre e includere tra gli strumenti il computer? Sì, è la risposta di Mitchel Resnick e del suo gruppo di ricerca Lifelong kindergarten group presso il Massachusetts institute of technology, dove Mitchel è Lego professor in ricerca educativa. Sì, a condizione che piccoli e grandi non usino il pc solo come una più efficiente macchina da scrivere, ma imparino a programmare e programmino per sperimentare e imparare.

Scratch, spiega Resnick, è la comunità internazionale ad accesso gratuito in cui si sviluppano via computer le capacità creative dei singoli e si condividono i risultati con gruppi di tutto il mondo in cui ognuno può esprimersi e interagire nella sua lingua.

Qui nascono e si rafforzano le capacità di collaborazione e di pensiero sistematico, spiega Resnick in un’intervista pubblicata nella newsletter di aprile del sesto World innovation summit for education (Wise) che si terrà a Doha, in Qatar, il novembre prossimo, sul tema “Imagine-create-learn: creativity at the heart of education”. Tra studiosi di tutto il mondo Resnick sarà protagonista.

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