Giugno è ormai agli sgoccioli e una domanda agita le famiglie cubane: che fare durante le vacanze? Chi ha figli che vanno a scuola dovrà affrontare due mesi senza lezioni. I genitori, che sanno quanto sia difficile organizzare una gita qualsiasi fuori città, sono preoccupati. Anche la situazione alimentare diventa più critica, perché aumentano le persone che sono a casa all’ora di pranzo.
Con diverse settimane di anticipo, e dopo lunghe code, i più previdenti comprano un biglietto dell’autobus o del treno per andare a visitare altre province. La maggior parte dei cubani, però, ha perso quest’abitudine a causa della crisi dei trasporti, che dura ormai da anni. Prendere un aereo per andare a Cancún o a Punta Cana? Solo una piccola percentuale della popolazione se lo può permettere. Andare in ferie significa, per quasi tutti i miei compatrioti, restare a casa davanti alla tv.
A luglio e agosto i palinsesti si riempiono di film, documentari e serie statunitensi. Il piatto forte sono le prime tv, per le quali Cuba non paga quasi mai i diritti d’autore perché sono piratate direttamente dalle antenne paraboliche.
Così, di fronte allo schermo e con il ventilatore acceso, studenti e lavoratori in vacanza passano gran parte del loro tempo. Sanno che mettere un piede fuori casa comporterebbe una spesa in pesos convertibili che pochi possono permettersi. Invece di affrontare gli autobus affollati e la lunga attesa per un gelato preferiscono guardarsi Dr. House.
Internazionale, numero 800, 19 giugno 2009
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