Cultura Libri
Il sari verde
192 pagine, 19 euro

Fin dall’incipit l’avvertimento è chiaro: “… Se cerchi la gioia, vai avanti. Se pensi di andartene da qui con la pancia piena di belle sensazioni, hai sbagliato porta”. Il tono del libro è questo e tale rimarrà, senza tregua, per tutta la durata di questo monologo violento e inquietante. Chi parla è un vecchio medico in punto di morte che ha dedicato la vita al servizio degli altri. Non tanto per carità – parola che sembra essere assente dal suo vocabolario – quanto per sete di ascesa sociale e gusto del potere. Alla fine della sua vita, mentre altri avrebbero confessato i propri errori, questo arrogante narratore sceglie di giustificare tutte le sue terribili azioni. Mentre i suoi ricordi riaffiorano in un fiume di “bile malsana”, lui riversa il suo odio per i codardi e i deboli, il suo disprezzo per le donne – che vanno solo ingravidate ed educate, con un bastone se necessario – ma anche tutta la sua rabbia contro un’epoca in decadenza. Il suo è un furore alimentato dal suo stesso decadimento che lo mette alla mercé di due donne: Kitty, la figlia, cresciuta nel disincanto, nella paura e nella sottomissione, e Malika, una nipote ribelle e provocatoria. Due “streghe” sono pronte a combattere questo tiranno domestico affinché confessi e sollevi il velo sulla tragica morte della moglie, la cui ombra non smette mai di perseguitarlo. In questo incontro a porte chiuse e ad alta tensione, Ananda Devi cammina sul filo della (dis)umanità, come per svelare meglio le ombre sulfuree che lì si aggirano.
Christine Rousseau, Le Monde

A nord di Thule
256 pagine, 18,50 euro

Tra il 1921 e il 1924, Knud Rasmussen guidò un piccolo gruppo di esploratori in un viaggio di ricognizione della parte più settentrionale del Nordamerica. Il resoconto completo di quel viaggio su slitte trainate da cani, dalla Groenlandia alla Siberia, passato alla storia come spedizione Firth Thule, riempie dieci volumi. Questo libro è la rielaborazione e la condensazione, fatta dallo stesso Rasmussen, del suo popolare resoconto in due volumi scritto in danese, e restituisce l’essenza della sua esperienza dell’Artico e della sua gente. Furono le persone ad affascinare di più Rasmussen, originario della Groenlandia, che era diventato un figlio adottivo degli eschimesi del distretto più a nord, ancora noto con il nome dell’avamposto commerciale da lui fondato lì, Thule. Le sue prime quattro spedizioni estesero i confini del mondo conosciuto alla sola Groenlandia, ma la quinta spedizione riuscì a evidenziare l’unità del mondo eschimese dall’oceano Atlantico al mare dei Ciukci, dimostrando che tutti quei popoli condividevano la stessa lingua e la stessa cultura. A differenza di altri espoloratori che lo avevano preceduto, Rasmussen s’immerse completamente in quelle terre e in quella cultura, tanto che un anziano inuit canadese lo descrisse come “il primo uomo bianco che fosse anche eschimese”. Rasmussen era soprattutto uno scrittore e voleva condividere non solo le sue osservazioni, ma anche i suoi sentimenti.
Natural History, Book Service

La seconda venuta di Hilda Bustamante
180 pagine, 17,50 euro

Hilda Bustamante si sveglia e scopre di avere la “bocca piena di vermi”. Siccome è buio e non riesce a vedere nulla, si chiede se è caduta dal letto, se è rotolata sul pavimento nel cuore della notte, se ha “dimenticato come si dorme dopo 79 anni”. Presto si rende conto di essere in una scatola, di essere stata sepolta, di essere morta. E ora è di nuovo viva. A quel punto il lettore si chiede: “E ora?”. Comincia così il primo romanzo dell’autrice argentina Salomé Esper. Da questa premessa, il ritorno in vita di una donna morta, i lettori sono introdotti in un mondo di personaggi curiosi e sono invitati a riflettere su cosa potrebbe succedere davanti a un evento eccezionale come una risurrezione. Il tono del racconto oscilla tra il realismo magico e i romanzi di Manuel Puig in cui si intrecciano i ritratti, le voci, i desideri, le paure, le ansie e le miserie degli abitanti di una piccola città di provincia. La cosa più interessante della storia di Hilda Bustamante è che torna in vita senza spiegazioni, senza cause apparenti, senza uno scopo specifico. Soprattutto senza alcuna morale. Ecco perché la domanda che si pone appena uscita dalla tomba (“E ora?”) è la grande domanda che attraversa tutto il romanzo. Per dirla in altre parole: “Cosa si può fare”, si chiede Esper, “per rompere l’ansia per la produttività o la funzionalità che ci si aspetta anche di fronte a un miracolo?”.
Cristian Vázquez, Letras libres

Il gigante
432 pagine, 20,00 euro

Se oggi pensiamo a Edna Ferber – e dovremmo farlo più spesso – lo facciamo come autrice di romanzi che sono stati trasformati in grandi film come Show boat (1926) Cimarron (1929) e Saratoga (1941), oltre naturalmente al Gigante (1952). Ferber appartiene alla grande tradizione di scrittori popolari capaci di comporre saghe che coprono periodi storici anche molto lunghi. In superficie Il gigante rientra nella tradizione romantica di quelle grandi storie in cui un uomo testardo doma una donna ribelle che finisce per esserne ben felice. Solo che, quando fu pubblicato, le cose stavano già cominciando a cambiare. Il gigante è anzitutto un romanzo sul Texas che Ferber già vede come uno stato tradizionalista e misogino, orgogliosamente separato (e migliore) dal resto dell’America, cogliendone, molto in anticipo sui tempi e inconsapevolmente, una delle verità al centro del trumpismo: i sostenitori di Trump in realtà odiano il loro paese.
Charles Taylor, Los Angeles Review of Books

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1602 - 21 febbraio 2025
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