Prima tappa del diario fotografico, in Patagonia. Seconda tappa, terza tappa.
Il 21 febbraio entriamo nel vivo della spedizione. Siamo nel parco nazionale Torres del Paine, in Cile, e abbiamo pianificato il primo tentativo per trovare il luogo esatto da dove Alberto De Agostini scattò la sua fotografia delle Torri del Paine. Nel 2005 ero già stato qui, al posto del ghiacciaio ora è presente una valle con un grande lago. Sono convinto che il confronto tra l’immagine storica e quella moderna sarà di grande impatto.
Partiamo con i cavalli dell’Hotel Las Torres nonostante la pioggia e il vento forte già nella bassa valle. Dopo i primi 500 metri di dislivello, il pendio si fa sempre più ripido, gli zoccoli dei cavalli cominciano a scivolare e con fatica li convinciamo a proseguire. Tra uno scivolone e l’altro raggiungiamo la fine del bosco e decidiamo di procedere a piedi. Il cavallante Miguel rimane con i cavalli, mentre io proseguo con il mio zaino pesantissimo.
Selliamo i cavalli e arriviamo velocemente fino alla fine del bosco a circa 750 metri di quota. Questa volta lasciamo i due cavalli nel bosco ma portiamo con noi il terzo che ci porta gli zaini con l’attrezzatura. Raggiunta la sella il vento è molto forte e proseguo da solo sulla cresta. Miguel mi raggiungerà più tardi sulla vetta dopo aver messo al sicuro il cavallo.
Ora il nostro prossimo obiettivo sarà il parco nazionale Los Glaciares in Argentina, dove si svolgerà il lavoro più importante di tutta la spedizione.
Ande 2016, Sulle tracce dei ghiacciai.
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