Sono una ragazza etero di 22 anni. Per un po’ di tempo ho fatto da baby sitter a una famiglia ricca, solo che ormai i ragazzi non hanno più bisogno di una baby sitter. Il padre è un appassionato di arti marziali e lotta, e varie volte mi ha invitato a casa loro per “esercitarmi nell’autodifesa”. Io qualche invito l’ho accettato, e ogni volta comincia come un normalissimo allenamento nella palestra di casa – tapis roulant, pesi, un po’ di vasche – solo che lui è sempre molto ansioso di arrivare alla parte di autodifesa. Spesso mi fa bendare e poi mi salta addosso, e a quel punto io devo liberarmi con le mosse che ho imparato.

Questa cosa, Dan, l’ho fatta un po’ di volte, però mi turba sempre un po’. Comunque lui non mi ha mai toccato in modi strani. L’ultima volta ha detto che voleva vedere fino a che punto era in grado di reggere il dolore. Mi ha chiesto di prenderlo a calci nell’inguine senza alcun tipo di protezione finché non ce la faceva più. Io ho pensato: “Che assurdità!”, ma siccome ero curiosa l’ho fatto. Ha resistito per un sacco di tempo. Da allora non ci sono più tornata, ma sono sei mesi che lui mi assilla. Qualche giorno fa mi ha proposto di “fare una gara”. Lui se ne sta fermo lì, e io lo prendo a calci nelle palle – o dove vuole – e se si arrende vinco 150 dollari. Se mi stanco prima io, devo dargliene 20. Sua moglie sa degli allenamenti, ma lui non vuole che le dica della lotta.

La mia domanda è: c’è una componente sessuale in tutto questo? In vita mia non avevo mai sentito niente del genere e mi sembra una cosa un po’ strana. Ma sono una studentessa universitaria senza un soldo, e per 150 dollari sono pronta ad andare lì, tenermi i vestiti addosso e prenderlo a calci nelle palle! Fammi sapere cosa ne pensi, per favore.

Calci Nelle Palle A Pagamento

In tutto questo, CNPAP, non ci sono componenti non sessuali, e se in vita tua non hai mai sentito parlare di roba del genere, be’, evidentemente mi leggi da poco.

Qui c’è un tizio coi soldi che tenta di intortarsi l’ex baby sitter dei suoi figli per convincerla a prostituirsi. No, scusa, cancella tutto. Qui c’è un tizio coi soldi che si è già intortato l’ex baby sitter dei suoi figli convincendola a prostituirsi, e cazzo è una storia abbastanza inquietante. Gli allenamenti da bendata, la lotta, i calci? Tutta prostituzione gratuita.

Oh, intendiamoci: a farmi accapponare la pelle non è che a questo piaccia farsi sfondare le palle. È una cosa estrema, come di solito sono i feticismi, e che sicuramente comporta dei rischi. Ma sono rischi suoi. Pagarti per farsi prendere a calci nelle palle non fa correre rischi a sua moglie (non mi risulta che con i calci si trasmettano malattie veneree), non toglie il cibo di bocca ai suoi figli e, siccome immagino che questo abbia già tutti i figli che vuole, se farsi gonfiare di calci le palle dovesse renderlo sterile, magari la prenderebbe pure come una benedizione o una vasectomia inaspettata.

Se quei soldi ti servono, CNPAP, e se sei sicura che l’esperienza non ti traumatizzi, di’ al tizio coi soldi che potresti prendere in considerazione l’idea di farlo – di andare lì e, rimanendo vestita, prenderlo a calci nelle palle – ma solo se lui mette le cose in chiaro: deve dirti che questa cosa lo fa godere. Se non vuole mettere le cose in chiaro, CNPAP, lascia perdere.

Non ti conviene lasciar credere a questo ricco stronzo che ti ha convinto a prostituirti, perché altrimenti poi, mentre lo fate, potrebbe pensare: “Be’, se sono riuscito a farle fare questo, allora forse posso convincerla a spogliarsi/guardarmi mentre mi masturbo/fare sesso con me”. Se cominci a prenderlo a calci nelle palle senza che sia chiaro cosa state facendo – tu in un certo senso gli stai vendendo del sesso, e lui certamente lo sta comprando – e a un certo punto lui prova davvero a farti togliere i vestiti o a farsi guardare mentre si masturba o a fare sesso con te, rischi, CNPAP, che dirgli di no diventi complicato. Per parlar chiaro con qualcuno (“No che non mi tolgo i vestiti, stronzo!”) dopo che si sono accettate delle premesse ambigue (“Ma certo, tizio coi soldi, questa non è una cosa sessuale, vuoi solo metterti alla prova!”) bisogna ammettere di essere stati poco chiari noi per primi, e un manipolatore esperto saprà sfruttare questo tipo di inibizione per ottenere ciò che vuole.

Per cui tu digli che sì, stai al gioco – gliele sfondi eccome, le palle – ma non che gli reggi il gioco. Lui deve ammettere che è una cosa sessuale, e deve accettare di rispettare le tue condizioni: tutto quello che succederà dovrete deciderlo insieme prima: niente richieste particolari dopo che avete cominciato, lui rimane vestito, tu rimani vestita, niente viene registrato e tu ti intaschi i 150 dollari – ma facciamo pure 250 – anche se lui non si arrende.

Sono un etero trentenne e ho sempre saputo di essere poliamoroso. La donna che amo non è poliamorosa. È monogama. Abbiamo cominciato a fare sesso rigorosamente da trombamici, anche se in modo esclusivo. È stata lei a insistere perché fosse così, e io ho accettato perché nessuno dei due si aspettava che diventasse una cosa a lungo termine. Solo che poi ci siamo innamorati, e ora io non riesco più a immaginarmi la vita senza di lei. È una donna fantastica, e la amo come non ho mai amato nessun’altra. Però mi ha chiesto di tradire la mia identità sessuale rimanendole sessualmente fedele. Se non riesco ad assumermi quest’impegno, dice che con me non ci vuole stare. Io questa cosa non gliela chiedo: non deve per forza andare con altre persone perché io rimanga nella sua vita. Però vuole a tutti i costi che io non vada con altre persone per rimanere nella mia. Una persona poliamorosa può essere felice con una che non lo è?

Poliamoroso Poliedrico

Tu non “sei” un poliamoroso.

Il poliamorismo non è un’identità sessuale, PP, e nemmeno un orientamento sessuale. Non è una cosa che si è, è una cosa che si fa. Non esistono persone che nascono poliamorose, così come non esistono persone che nascono monogame. Poliamoroso e monogamo sono aggettivi, non sostantivi. Esistono solo persone – gay, etero, bisessuali – e alcune persone hanno relazioni monogamiche, altre hanno relazioni aperte, altre hanno relazioni poliamorose, altre hanno relazioni semimonogamiche, altre ancora hanno relazioni con generali a quattro stelle. Sono tutti modelli relazionali, PP, e non identità sessuali.

E quindi la domanda non è “Può un poliamoroso essere felice con una monogama?”. La domanda è: puoi tu, nonostante la tua evidente preferenza per i modelli relazionali non monogamici, essere felice in questa relazione?

Ami così tanto la tua ragazza da essere disposto a pagare il biglietto d’ingresso che lei pretende – comportarti monogamicamente (avverbio!) – per poter stare insieme? Sì o no?

Dal momento che la tua ragazza ha già chiarito di non essere disposta ad avere con te (o con chiunque altro) una relazione non monogamica, PP, la scelta spetta a te. Se davvero non puoi vivere senza di lei, se davvero è quella che, stringi stringi, si rivelerà La donna della tua vita, allora dovrai essere monogamo. Ma se è una cosa che non sei disposto o non sei in grado di fare – e tieni presente che “essere disposti” e “essere in grado” sono due cose ben diverse, per cui dovrai farti un sincero esame di coscienza su entrambe – allora chiudi questa relazione e cercati una persona che abbia desideri romantici più in linea con i tuoi.

(Traduzione di Matteo Colombo)

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