A volte mi capita di suscitare il proverbiale vespaio di proteste (come quando dissi che sui gay la Bibbia diceva “stronzate”), in certi casi senza volerlo. Sinceramente non mi aspettavo la reazione indignata che ho ricevuto dopo aver scritto che il poliamore non è un’identità sessuale nel senso di “orientamento sessuale”. C’è chi si considera
poly, ovviamente, così come c’è chi sessualmente si considera, che so, dominante o sottomesso. Anche se riconosco che il poliamore (così come l’accoppiata dominio/sottomissione) può essere fondamentale per l’identità sessuale di una persona, non l’ho mai concepito come un orientamento sessuale, e non pensavo fosse una questione controversa.
Molti la pensano diversamente. Ho ricevuto una valanga di email da lettori poliamorosi, la maggior parte dei quali pensa di avere un orientamento poly. E anche se alcuni mi sembrano un po’ confusi – io non ho mai negato l’esistenza dei poliamorosi, non ho mai detto che la gente non può o non deve identificarsi come poliamorosa – ho deciso di cedere il resto della rubrica di questa settimana ai polindignati.
Sono *poly da sempre, da prima ancora di sapere che la possibilità esisteva. Fin dalle elementari ho sempre avuto cotte per più di un bambino/ragazzo/uomo alla volta, e ora che sono adulta non riesco a immaginare una vita in cui mi debba limitare a un uomo solo, pur essendo profondamente innamorata di mio marito. Prima di scoprire l’esistenza del poliamore, quando stavo con qualcuno lo tradivo. Avrei preferito non farlo, ma prima o poi conoscevo sempre qualcun altro, e mi innamoravo al punto da volerci stare insieme. Odiavo tradire. Odiavo la mancanza di sincerità. Odiavo me stessa.*
Poi ho letto The ethical slut* (La zoccola etica) di Dossie Easton e Janet Hardy, che mi ha cambiato la vita. Finalmente ho capito che tipo di persona ero. Io sono poly. Non sono monogama e non posso scegliere di essere monogama. Avrò sempre la capacità di amare più di una persona alla volta e non sarò mai capace di non innamorarmi di altri, un po’ come qualcuno avrà sempre la capacità di amare gli uomini e non le donne. Mettere in pratica o meno questa capacità è una scelta, così com’è una scelta decidere se mettere in pratica la propria attrazione verso gli uomini, ma non è una scelta innamorarsi o meno di più di una persona alla volta. Per qualcuno magari è uno stile di vita da adottare per un po’, ma alcuni di noi sono semplicemente fatti per amare più di una persona contemporaneamente.*
Poly Da Tanti Anni
Stabilire che lo spettro omosessualità/eterosessualità sia l’unico movente sessuale intorno al quale gli individui possono scegliersi un’identità mi sembra un po’ strano. Io mi eteroidentifico, ma potrei tranquillamente vivere un rapporto omosessuale se una certa situazione mi costringesse a scegliermi un partner al di fuori del mio orientamento sessuale prevalente (il carcere, per esempio). Questo non cambierebbe il modo in cui mi identifico, ma chiaramente cambierebbe il tipo di relazione che vivrei. In fondo il fatto che gli omosessuali non dichiarati intrattengono relazioni etero e scopino con le proprie mogli, o che i maschi etero si scopino altri etero in prigione o sui sottomarini, non rende le identità di gay ed etero meno valide.
Mente Aperta
*Credo che la sessualità si articoli in spettri. Non soltanto lo spettro che va da gay a etero con in mezzo i bisessuali, ma vari spettri. Uno di questi spettri riguarda quanto si è sessuali, e va da quelli con poco o nessuno slancio sessuale a quelli che ce l’hanno molto intenso. Forse esiste anche uno spettro che va da monogamo a poliamoroso. Tu dici che monogamia e poliamore sono cose che la gente fa, non che la gente è. A me però sembra che alcune persone possano essere una o l’altra cosa in modo innato. Io e mio marito una volta abbiamo deciso di fare una cosa a tre. Mio marito, mentre si scopava la terza, a malapena riusciva a tenere il cazzo duro. Non ci ha preso gusto finché io non sono intervenuta attivamente, e anche così la cosa non lo eccitava più di tanto (e credimi: la nostra terza era il sogno di qualunque maschio eterosessuale. L’unico motivo per cui non era coinvolto è che davvero gli piaccio solo io). *
*Lui, quando s’innamora di qualcuno, vuole solo quella persona lì. È completamente orientato verso il rapporto a due. Io, invece, anche se lui mi soddisfa e lo amo, voglio anche altri partner. Mi sento poliamorosa per natura. Sento che è proprio il modo in cui sono programmata. Non è che me lo sono scelto. E nemmeno mio marito potrebbe scegliere di essere poliamoroso. Il poliamore può praticarlo, e per me l’ha anche fatto, ma di natura è monogamo. Sono contenta che tu difenda la non monogamia. Ti riconosco il merito di avermi aiutato a salvare il mio matrimonio. Io e lui ci siamo sposati che eravamo vergini e di sesso non capivamo una cicca. Se io e mio marito abbiamo una vita sessuale stupenda – e io sono libera di farmi le mie storielle di contorno – è perché leggiamo la tua rubrica.
Sono Come Sono
Ti scrive un etero/poly*. Ho una storia a quattro con inclusa convivenza, e i figli li cresciamo tutti insieme, per cui direi che nella faccenda del poliamore ci sono dentro con tutte le scarpe. Volevo dire la mia anch’io. Non credo che il poliamore si possa realmente definire come un “orientamento”, perché non sarebbe una descrizione precisa di quel che significa essere poliamorosi. Io posso comunque sentirmi attratto da persone monogame, e questo non cambia né modifica minimamente il fatto che io sia poly. Pensò però che il poliamore – o il suo contrario, la monogamia – si possa definire come identità sessuale, ed è lì che secondo me la tua risposta a PP andava un po’ fuori strada. *
Riflettici: un uomo gay può sentirsi attratto da un uomo etero, giusto? Così come io posso sentirmi attratto da persone che si identificano come monogame. Ma non è che quest’attrazione separi gli individui dalla loro identità. Gli uomini gay tendono a essere attratti da altri uomini gay, e in generale non gli conviene puntare uomini etero. Allo stesso modo, io faccio di tutto per trovare persone che si identifichino come *poly. Poly è assolutamente un’identità, Dan, ed è un’identità intorno alla quale i poly creano vere e proprie comunità. Alcuni dei nodi con cui ci dobbiamo confrontare sono solo nostri (come si crescono in figli in un contesto del genere? Come si distribuisce in modo equilibrato il tempo tra i partner?), mentre su altri abbiamo vita più facile (quattro genitori fanno meno fatica a organizzarsi per portare i figli a calcetto). Non dico che bisognerebbe aggiungere una p alla sigla Lgbtqqia, ma nemmeno penso ci si possa liquidare con tanta facilità.*
Uno Che Si Identifica Come Poly
*Sono bisessuale, poliamorosa e ho 24 anni. Dalla primissima volta che mi sono trovata davanti un ragazzo carino che voleva uscire con me, ho capito che non avrei mai potuto avere una relazione chiusa o esclusiva. L’ho capito istintivamente, come quando ho capito che le donne mi attraevano tanto quanto gli uomini. Di relazioni aperte o poliamore non avevo mai sentito parlare. Ero vergine, per cui non era nemmeno una questione di sesso. All’orizzonte non c’era nessun altro, e quel ragazzo mi piaceva davvero, quindi non si trattava di volersi tenere delle porte aperte. Eppure io sapevo – lo sapevo, semplicemente – che non avrei mai potuto accettare di essere la sua ragazza, se non avessi avuto la libertà di uscire, flirtare o andare a letto con altre persone. *
Sei anni dopo, mi sono messa con una persona che potrebbe rivelarsi l’uomo della mia vita. È un incastro perfetto, sul piano intellettuale, sessuale ed emotivo. Insieme siamo talmente felici che sembriamo stupidi. Ma anche così, anche mentre vivo la relazione migliore che io possa immaginare, sono consapevole che la monogamia non fa per me. E la cosa incredibile è che per lui è lo stesso. Forse di persone come me ne esistono pochissime – credo che la maggior parte si collochi nel mezzo, più verso la monogamia che no – ma i *poly, quelli come me, esistono eccome.*
Poly Come Me
(Traduzione di Matteo Colombo)
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