Il 30 ottobre 1995 gli abitanti del Québec decideranno con un referendum se separarsi dal Canada.
Il fotografo Jean Gaumy ha seguito per cinque anni la costruzione del Pont de Normandie. È il più grande ponte a tiranti del mondo e, attraversando l’estuario della Senna, collega il porto di Le Havre, in alta Normandia, alla parte bassa della regione.
Fino alla metà degli anni Novanta, la Banca mondiale, il fondo monetario e gli Stati Uniti imponevano le loro regole ai paese in via di sviluppo. Sembrava una nuova età dell’oro. Poi è arrivata la crisi messicana. E la fine di un’illusione. Il futuro del libero mercato secondo Paul Krugman.
Thomas E. Friedman, The New York Times.
Salman Rushdie è di nuovo al centro delle polemiche. Questa volta in India, dove ha suscitato le ire degli indù. In occasione dell’uscita del suo ultimo romanzo, il Times of India ha incontrato lo scrittore.
Daniel Williams, Washington Post.
Esiste un rapporto tra movimenti migratori e diffusione del virus Hiv? I dati raccolti in Africa dicono di sì. Ma la vera causa del fenomeno sarebbero le caratteristiche di alcuni tipi di migrazione. E in particolare la disgregazione del tessuto sociale. L’analisi del settimanale Lancet.
Il 30 ottobre gli abitanti del Québec votano per il referendum sulla sovranità della provincia. Sono secoli che cercano di veder riconosciuta la loro identità. I contrari prevedono difficoltà economiche e isolamento, i favorevoli fanno appello alla cultura francese che sta scomparendo.
È l’unico paese al mondo a possedere l’80 per cento della foresta pluviale tropicale com’era ai tempi di Cristo. È un patrimonio del genere umano, ma anche una ricchezza che potrebbe essere sfruttata. Il Suriname è indeciso tra le pressioni ambientaliste e quelle economiche.
“Quando il mercato langue, i polmoni della Vw si contraggono e i dipendenti lavorano solo 28 ore alla settimana. Quando il mercato tira, gli operai timbrano dieci ore in più, senza ricevere gli straordinari”. Settimana corta e flessibilità secondo l’industria automobilistica tedesca.
Per tenersi al passo con i tempi, gli adolescenti dell’epoca della svalutazione si danno da fare. I jeans firmati sono il frutto di un complicato baratto. Le scarpe di marca vengono invece pagate a rate. E poi tutti in discoteca a sfoggiare i nuovi acquisti.
Bob Herbert, The New York Times.
I bombardamenti Nato e le speranze di pace hanno fatto dimenticare Srebrenica. Migliaia di bosniaci sono fuggiti dall’enclave a piedi, attraverso la foresta, per sottrarsi alle forze serbe. Molti sono morti per le imboscate e le esecuzioni sommarie. Il racconto dei sopravvissuti.
Fiona Neill, Reuter.
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