Domande e risposte dalla stampa israeliana, araba e di tutto il mondo.
“Quando sentite che gli scrittori sono stati uccisi, messi a tacere o condannati a morte, allora potete essere sicuri che i demoni della guerra e gli angeli della frammentazione hanno iniziato la loro terribile discesa”. Le parole di Ben Okri dopo la sentenza del processo a Saro-Wiwa.
Dalla coalizione di centrodestra guidata da Berlusconi al modello amministrativo emiliano. Reportage da Bologna del settimanale della sinistra statunitense.
Si può essere giovani e militanti del Partito comunista? In Francia la risposta è sì. Non si crede più alla rivoluzione, ma le amministrazioni locali e le tradizioni familiari sembrano contare ancora. Un viaggio di Le Monde tra i ragazzi di uno dei più antichi partiti comunisti d’Europa.
Benoit Peeters, Les Inrockuptibles.
La fine della Guerra fredda ha ispirato una nuova ondata di entusiasmo per i viaggi interstellari. Un’industria dove adesso vogliono entrare anche i privati. Dall’utilitaria spaziale alla colonia lunare, ecco le tre proposte più ambiziose. Un’inchiesta di New Scientist.
Per cercare i funghi allucinogeni, gli indios huicholes compiono una lunga marcia attraverso regioni semidesertiche. Dopo averli trovati, li mangiano nel corso di un rito religioso. E riescono a vedere il passato, il futuro, curare malattie o fare magie.
Ex colonia britannica, il Sudan è il più grande paese del continente africano. La guerra civile che divide il Nord, arabo-musulmano, e il Sud, africano, animista e cristiano, si è inasprita nel 1989 con l’arrivo di un governo islamico a Khartoum. Le foto di Ivo Saglietti.
Kevin Sullivan e Mary Jordan, International Herald Tribune.
I sommari, l’elenco degli Atlanti e dei Documenti, le recensioni, le immagini, l’indice degli articoli per paesi e per giornali.
Shada Islam, Far Eastern Economic Review.
Diégou Bailly, Le Jour.
Ecco come israeliani, arabi, europei e statunitensi sono stati informati dell’assassinio del primo ministro di Israele. Dalla stampa mediorientale e occidentale testimonianze personali, scambi di accuse, interrogativi sul futuro del paese e del processo di pace.
La storia delle bande di ragazzi che ha commosso tutti i bambini ungheresi continua a essere viva nei luoghi in cui è stata ambientata. E non commuove solo gli ungheresi: anche gli stranieri, soprattutto gli italiani, hanno amato questo libro. Compreso Giulio Andreotti.
I fondamentalisti islamici hanno da tempo dichiarato guerra ai giornalisti algerini e stranieri. I corrispondenti che si trovano nel paese per seguire le elezioni del 16 novembre sono pochi e rischiano molto. Per gli algerini fare informazione, ormai, è sfida contro la morte.
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