Tagliare il Stato sociale è indispensabile per rinnovarlo? Analisi e commenti da Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania.
Come prevedere il crollo del mercato azionario, gli ingorghi del traffico o i risultati di una partita di calcio? Cercando di capire meglio i sistemi complessi.
Si avvicina la fine del millennio. Ma anche la fine dell’arte, della famiglia, della storia e del tempo. Sono le cupe previsioni degli endisti: i sostenitori della fine di tutto.
Gli Alcolisti anonimi sono due milioni in 160 paesi. Poi ci sono le associazioni du bulimici, fissati del sesso, giocatori compulsivi. Un’inchiesta del mensile Actualité.
La riflessione degli arabi su Israele è sempre stata schematica. È ora di aprirsi al dialogo e alla complessità. Altrimenti si perderà il confronto, scrive Edward Said.
Per mettere a tacere il movimento studentesco, il governo coreano ha scelto la repressione a oltranza. Un giornale dell’opposizione spiega perché.
Ernesto Zedillo definisce “terroristi e assassini” i ribelli del nuovo gruppo armato comparso in Messico.
In Europa e negli Stati Uniti lo Stato sociale è sotto accusa. È la causa di tutti i mami, dicono alcuni. Va difeso ma cambiato, sostengono altri. Proposte e commenti dalla stampa britannica, statunitense e tedesca.
Nelle carceri vige una disciplina ferrea. E i detenuti sono come “schiavi dello Stato”.
In alcuni Stati la disoccupazione è in calo. E talvolta manca addirittura il personale qualificato.
Radio, televisioni e giornali indipendenti diventano sempre più rari. Le pressioni dei governi sono forti.
Luc Rosenzweig.
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