Isola della musica
Washington ha vinto la battaglia per la supremazia militare. Adesso parte alla conquista di quella commerciale. E sono soprattutto i tedeschi a farne le spese.
Sulle rive del grande mare interno europeo pullulano microconflitti pronti a esplodere. Uno sforzo di cooperazione regionale potrebbe evitare il peggio.
Persone che denunciano la Sony per un televisore che non funziona. Villaggi che eleggono i loro capi con il ballottaggio. A piccoli passi nasce la società civile cinese.
Alcuni omicidi avvenuti a Roma farebbero pensare a un assassino seriale di gay. La comunità omosessuale cerca di capire e reagire.
Secondo alcuni la legge sui mass media ha rappresentato una svolta positiva per l’informazione. Ma c’è chi pensa che leghi troppo la stampa al potere.
L’ex capo di Stato tanzaniano è ufficialmente a riposo. In realtà ha lanciato una nuova sfida: riportare la pace in Burundi. Ritratto di un grande dell’Africa moderna.
Uno sguardo alla vita quotidiana delle donne e dei bambini di uno dei paesi più poveri del mondo. Le foto di Francesco Zizola.
Troppo sensuale per accompagnare una rivoluzione, la musica cubana è stata rimossa per anni. Oggi è tornata a essere una forza viva. Reportage dall’isola della salsa, del son e della ‘nueva trova’.
Parla Nathan Myhrvold, direttore delle ricerche della Microsoft. E racconta i progetti futuri e le strategie dell’azienda di Bill Gates.
La punteggiatura dei romanzi popolari di successo somiglia a quella delle sceneggiature televisive. Meno parole, meno domande, più dialoghi.
Negli Stati Uniti molti avvocati usano le scansioni del cervello come prove per difendere i loro clienti. Alcuni scienziati invitano per alla cautela.
Come i nazionalisti serbi e i mediatori occidentali hanno utilizzato in modo distorto le carte geografiche dell’area balcanica. Un’analisi della rivista Mercator’s World.
Secondo lo storico Wolf Schafer la globalizzazione, cominciata già negli anni Cinquanta, segna il vero inizio del Ventesimo secolo.
In poco più di una settimana sono state uccise seicento persone. Erano quasi tutto civili. Quattro domande per cercare di capire un conflitto vicino all’Italia.
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