Sommario

La pace dei vincitori

Un intervento del filosofo tedesco Jürgen Habermas

487 (9/15 maggio 2003)
487 (9/15 maggio 2003)

Dibattito

La pace dei vincitori

La sconfitta di un regime dittatoriale giustifica una guerra al di fuori del diritto internazionale?

Opinioni

Le tecniche dell’inganno

Economia e lavoro

Un hamburger di monete

Africa e Medio Oriente

Un’oasi di pace nel Corno d’Africa

Americhe

L’ebbrezza di Bush e le elezioni

Opinioni

Dopo l’Iraq Washington apre una nuova fase nelle relazioni internazionali

Etiopia

Il grande affare della fame

L’Onu ha lanciato l’allarme carestia in Etiopia. Ma è vero?

Scienza e tecnologia

Cuba hi-tech stupisce il mondo

Opinioni

L’offensiva contro la magistratura è l’ennesima prova dell’anomalia italiana

Opinioni

L’occupazione al telefono

Viaggi

Il sole del Galles

Dite Pembrokeshire e gli inglesi vi risponderanno greggi di pecore e tempo da lupi. Ma il Galles è vittima di una cattiva reputazione che non si merita

Europa

Cipro, una breccia nel muro

Asia centrale

Partite asiatiche

Washington delude i suoi nuovi alleati

Asia e Pacifico

Approdo di sopravvivenza

Scienza

Per fare un albero ci vuole un gene

Una manipolazione genetica ha creato delle superforeste

Gli aiuti

Paolo Pironti è un agronomo italiano che vive in Etiopia da diciotto anni. È una delle persone intervistate dal giornalista tedesco Lutz Mükke nel suo reportage che pubblichiamo a pagina 31. Pironti dice una cosa semplice: “Gli aiuti alimentari vengono portati qui non per soccorrere i bisognosi, ma per liberarsi delle eccedenze di produzione dei contadini supersovvenzionati degli Stati Uniti, del Canada e dell’Europa occidentale. Se non fosse così, perché non darci direttamente denaro contante? Con quei soldi qui potrei comprare il doppio dei cereali, perché i prezzi sono bassi e si ridurrebbero i costi e i tempi dei trasporti”. Uno degli aspetti su cui insiste Mükke è che dalle Nazioni Unite fino ai contadini, tutti traggono vantaggio dall’esagerazione e dall’amplificazione delle crisi alimentari africane. E i mass media in questo hanno un ruolo decisivo: i loro articoli e le loro immagini provocano il senso di colpa occidentale necessario a far girare la macchina degli aiuti, gigantesca, costosa e spesso inefficiente. Leggi

Opinioni

Il dibattito sull’Iraq divide gli intellettuali americani secondo linee poco tradizionali

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