Le case farmaceutiche hanno in mano la nostra salute, ma pensano solo ai loro profitti. La denuncia di Marcia Angell e Manuel Castells
Richard Layard insegna alla London school of economics di Londra e si occupa di un argomento strano, per gli economisti: la felicità. Gli studi di Layard partono dalla constatazione che nei paesi più ricchi le persone vivono oggettivamente meglio di prima, eppure non sono più felici. Perché? Secondo Layard è colpa anche della televisione, che ci rende più violenti e meno soddisfatti di ciò che abbiamo. Rinunciare per sempre alla tv si può, ma certo significa privarsi di un mezzo di comunicazione capace anche di informare, divertire, far pensare. Da qualche anno l’associazione milanese Esterni organizza lo sciopero della tv. Sabato 11 e domenica 12 dicembre i telespettatori sono invitati a spegnere la tv e a uscire di casa. Oppure – se piove – a leggere un libro, ascoltare la radio, cucinare una torta, chiacchierare con il vicino. Una bella idea. L’obiettivo è “intaccare il senso di onnipotenza della tv”. Ma potrebbe anche aiutarci a essere più felici. Leggi
Hanno in mano la nostra salute, ma pensano solo ai loro profitti. La denuncia di Marcia Angell contro le case farmaceutiche
La moneta unica europea ha raggiunto il suo record sul dollaro. Ma le esportazioni calano e il petrolio è ormai alle stelle
Il miracolo economico ha trasformato l’Italia analfabeta e rurale in un paese schizofrenico e privo di consapevolezza. Che oggi guarda con ansia al futuro
I commenti della stampa internazionale
Quando le storie dei profughi bosniaci s’incontrano con quelle dei kosovari
La Colombia vuole credere a tutti i costi al miracolo della fine della guerra. Per questo si è affidata al presidente Uribe, che promette la pace a una condizione: essere rieletto
Non è il collezionista d’arte più famoso del mondo, ma è di gran lunga il più attivo. E il progetto che lo sceicco ha in mente per il Qatar sta portando i prezzi dell’arte islamica alle stelle
Nella pianura che circonda Pagan, in Birmania, ci sono più di 2.800 templi antichi. Un tesoro archeologico trascurato dal regime e dalle rotte turistiche tradizionali
Le foto di Stefano De Luigi
Accorciare le distanze. Farmi un lifting. Sei mesi senza Ikea. Mantenere la calma. Fare le mie scuse a Ibrahimovic. Portare i bambini a Pompei prima che crolli tutto. Meno zuppe pronte a cena. Fare delle ferie decenti. Imparare la lingua dei segni. Passare un mese tra il tropico del cancro e quello del capricorno. Parlare di più, ascoltare meno. Leggere la biografia di Luigi XV in francese. Aprire un albergo sulla spiaggia a Zihuatanejo. Essere moderato nella moderazione. Imparare a cucinare le lasagne come fa mia nonna. Trovare un posto ai fumetti. Creare una biblioteca di stilemi grafici. Tornare a sorridere. Almeno un weekend con neve, camino, castagne e vin brulé. Andar con le lasagne infino a Prato a porre l’assedio alle castagne e frusco e ammargelluto strolagare alle prugne più tonde e ritornare. Labs! Svegliarmi prima la mattina. Smettere di procrastinare i buoni propositi degli anni scorsi. Abbassare gli scudi. Vedere tanto i miei amici. Un bel viaggio. Guardare meno la televisione. Coltivare lo zero. Prendere confidenza con la pentola a pressione. Imparare a guidare. Sperimentare.
Come ogni anno, questi sono i buoni propositi della redazione di Internazionale. E i vostri? Leggi
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