Più di 120 morti in un anno. Un fatturato di 25 miliardi di euro. La camorra controlla la città e nessuno riesce a fermarla
Ha un’origine oscura, una storia tormentata e un’architettura unica. Nella falesia di Bandiagara, in Mali, un popolo orgoglioso e affascinante ha mantenuto intatte le sue secolari tradizioni
Nel Guangdong si producono tre quarti dei giocattoli di tutto il mondo. Salario: tra 40 e 70 euro al mese. Leggi
Il documentario Mondovino di Jonathan Nossiter, sul mercato globale del vino, è un’opera militante che denuncia il gusto unico imposto dalle multinazionali statunitensi
A Napoli è in corso una guerra. La camorra vuole il controllo della città: agguati nelle strade, rapine, 123 morti in meno di un anno. Il reportage di Le Monde dal quartiere di Scampia
Siamo vicini a Natale ma per i corrispondenti stranieri che lavorano in Italia sono giorni di grande attività. Intanto devono cercare di spiegare ai loro lettori i processi a Berlusconi e Dell’Utri. Abbiamo scelto due opinioni a confronto: il quotidiano economico statunitense Wall Street Journal (che accomuna le vicende di Bush e Berlusconi) e il giornale spagnolo El Mundo (che scrive: in qualunque altro paese del mondo ci sarebbe stata una rivolta popolare). Da qualche settimana, uno dopo l’altro i corrispondenti scendono a Napoli per raccontare la guerra di camorra che insanguina la città. Sono cifre impressionanti, che ricordano i bollettini di guerra di paesi lontani, sudamericani o africani. Ma non sono una novità. Come non è nuova la necessità che il mezzogiorno italiano diventi una priorità nazionale ed europea. “La camorra”, scrive El País, “come la mafia siciliana e la ‘ndrangheta calabrese è l’espressione di un vuoto”. O dell’indifferenza. Leggi
L’estrema destra giapponese ha fatto censurare una storia a fumetti che denuncia le atrocità commesse dai militari nel 1937 a Nanchino. I nazionalisti cantano vittoria
Le foto di Eugene Richards
Storie vere, dear sir, la ricetta e l’oroscopo di Rob Brezsny
Lo scrittore Juan Villoro racconta i paradossi della vita quotidiana all’Avana: socialista per legge e individualista per necessità, estroversa per istinto e diffidente per esperienza
Il suo lavoro è far parlare la gente. Dice di non avere bisogno della forza fisica e che gli basta quella della mente. Intervista con Michael Koubi, ex agente dei servizi di sicurezza israeliani
Il deputato di Hong Kong rompe le regole di una società troppo educata. E per questo piace agli elettori
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