I messicani scelgono il nuovo presidente. Tre candidati sono in corsa. IL favorito è il leader di sinistra. Promette ricchezza e posti di lavoro per tutti
Il fondatore e direttore del quotidiano parigino è stato l’anima del giornale per più di trent’anni. Ma ora, di fronte alle gravi difficoltà economiche, potrebbe essere costretto a lasciare
Da vent’anni una nave di 117 metri garantisce l’approvvigionamento delle isole Marchesi. Porta merci, cibo, posta e qualche avventuriero
Washington vuole sostituire i soldati con le macchine e limitare le perdite umane nei conflitti. Per farlo sta costruendo dei robot in grado di decidere chi è il nemico e ucciderlo
Alcuni dei più importanti fondisti degli ultimi anni vengono da un villaggio sperduto dell’Etiopia. Il segreto del loro successo? Tanta fatica e allenamenti in alta quota
Yogurt, maionese, detersivi, formaggi: le grandi marche restituiscono i soldi se il cliente è insoddisfatto. In Francia migliaia di persone vivono anche grazie a questo sistema
Come i lettori e le lettrici della nostra rubrica Bushismi ricorderanno certamente, qualche mese fa il presidente degli Stati Uniti d’America ha ammesso di non leggere i giornali. Peccato, perché si è perso un interessante commento del Washington Post sul modo in cui sono stati accolti al loro rientro in patria i tre ostaggi giapponesi rapiti in Iraq. Stampa e opinione pubblica li hanno accusati di egoismo e di aver messo a rischio la missione giapponese in Iraq. Hanno ricevuto minacce di morte. Uno psichiatra che li ha visitati ha detto che il loro livello di stress era più alto in Giappone di quanto non lo fosse a Baghdad. E il governo ha chiesto il rimborso delle spese di rimpatrio, compreso il biglietto aereo (seimila dollari). Colin Powell ha detto che in Giappone dovrebbero essere “molto orgogliosi di avere dei cittadini così”. Ma l’orgoglio non è esattamente il sentimento dei giapponesi in questo momento. La storia degli ostaggi in Iraq parla del Giappone, ma soprattutto dell’importanza di capire (e rispettare) le diversità culturali. Leggi
Il 2 luglio i messicani eleggono il nuovo presidente. Tre candidati sono in corsa. Il favorito è il leader di sinistra Andrés López Obrador. Promette ricchezza e posti di lavoro per tutti
Dall’inquisizione alle moderne teorie sulle reti organizzate
Gli italiani hanno respinto il modello di stato voluto da Berlusconi
L’ultimo attacco palestinese contro Israele è partito da un tunnel. Un giornalista e un fotografo raccontano come si scava nelle gallerie sotto la Striscia di Gaza
Loretta Napoleoni racconta che negli ultimi anni è nata una nuova classe di super-ricchi formata da attori, calciatori, manager: “Quello che sta facendo crescere la loro ricchezza non è il prezzo delle azioni che possiedono” ma l’aumento dei loro stipendi. Negli Stati Uniti il rapporto tra lo stipendio dei top manager e il salario medio è passato da 27 a uno nel 1973, a 300 a uno nel 2000. Questi super-ricchi stanno prendendo il controllo dell’economia del pianeta e hanno cominciato a sostituirsi alla politica e perfino alla società civile. Tanto che i benefattori del sud del mondo non sono più le ong, i volontari, i medici senza frontiere, le agenzie delle Nazioni Unite. Si chiamano Bill Gates, Warren Buffett, George Soros, e mettono a disposizione dei più poveri una parte delle loro immense fortune. Discutibile, per tanti aspetti. Ma sempre meglio di Vittorio Emanuele, che in Eritrea voleva mandare medicinali scadenti. Leggi
Le testimonianze degli abusi di Abu Ghraib riaprono il dibattito sul ruolo delle immagini. “Sono mezzi per umiliare un nemico che fa paura”, dice lo scrittore spagnolo Muñoz Molina
Verranno giorni in cui non riuscirete a rispettare il vostro programma, proprio come ci sono giorni in cui, pur essendo a dieta, ci s’ingozza di patatine. Leggi
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