Basterà una sconfitta a fermare il candidato del cambiamento? I commenti della stampa e dei blog americani sulla sfida di Barack Obama
La cortina di smog è diventata un muro di cemento grigio. Le malattie polmonari sono aumentate. La città rischia di essere sommersa dal mare. Benvenuti a Bombay. O a quel che ne rimane
L’assassinio di Benazir Bhutto dimostra che l’occidente ha sbagliato a fidarsi del presidente pachistano Musharraf nella lotta contro il terrorismo islamico
I numeri non sono solo uno strumento per descrivere la realtà fisica. Secondo il ricercatore Max Tegmark, l’intero cosmo è una gigantesca struttura matematica
Sull’isola di Bastøy, in Norvegia, esiste un carcere unico al mondo. I detenuti sono liberi, lavorano e vivono in case autonome. E si preparano a reinserirsi nella società
Le foto di Francesco Zizola
Washington vuole controllare il Corno d’Africa. Il destino dei somali non conta. Leggi
La vittoria di Barack Obama in Iowa e quella di Hillary Clinton in New Hampshire aprono una campagna elettorale che sarà ricca di colpi di scena. I commenti della stampa e dei blog americani
Verdura raccolta a Central park, polli allevati in cortile e ortaggi coltivati sui tetti. Mangiare solo prodotti locali è possibile anche in una grande metropoli
Ogni giorno, in tutto il mondo, scriviamo su internet sessanta milioni di captcha: l’equivalente di due enciclopedie
La riserva di Wolong, nella Cina sudoccidentale, è l’unico posto al mondo dove si possono osservare i panda da vicino. Il racconto di un grande reporter
Gus Van Sant e David Cronenberg descrivono il disagio di una società in cui il bene e il male sono confusi, togliendo speranza e voglia di cambiare
Nell’ultima campagna elettorale, i politici keniani hanno cavalcato la questione etnica. Per dividere la popolazione e prendere il controllo del paese
Giornalista, curatore di mostre, è stato photo editor del quotidiano Libération e ha fondato l’agenzia fotografica Vu. E ora pubblica due libri
Com’è possibile che nell’era di YouTube, di Facebook e dell’iPhone, un settimanale tutto in bianco e nero, quasi senza foto e con articoli chilometrici su sperduti paesi africani, sul sistema pensionistico e sul riscaldamento globale riesca a vendere più di un milione di copie? È una domanda che vale dieci milioni di dollari, cioè i ricavi annuali del New Yorker. Nessuno lo sa. Tranne, forse, il suo direttore. David Remnick ha 49 anni e dirige quello che è considerato uno dei più autorevoli settimanali del mondo da quando ne aveva quaranta. È stato corrispondente da Mosca del Washington Post. A 36 anni ha vinto un premio Pulitzer. Ha scritto cinque libri (l’ultimo pubblicato in Italia da Feltrinelli). Ha una moglie e tre figli. Sabato 19 gennaio Remnick sarà all’Auditorium di Roma per la seconda lezione di Internazionale sul futuro del giornalismo. E gli chiederemo di rispondere alla domanda da dieci milioni di dollari. Leggi
La violenza degli uomini nasce dalla loro incapacità di esprimersi sessualmente, perché sono meccanici e senza fantasia
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