Dal Financial Times, Frankfurter Allgemeine, Le Monde, El Pais e The Wall Street Journal.
Dalla Frankfurter Allgemeine al Wall Street Journal, i giornali europei e americani analizzano il voto. Tutti sostengono che il Polo ha subìto una battuta d’arresto, che il centro-sinistra ha vinto ma non è compatto, che Dini è più stabile. Ma le interpretazioni sono diverse.
Cacciati dalle rivolte di piazza, in diversi paesi i partiti comunisti sono tornati al potere grazie a libere elezioni. Ma non si tratta di nostalgia. Un panorama della situazione secondo la studiosa francese Catherine Samary.
Corruzione, povertà, terrorismo e repressione: in 14 anni di governo, il presidente Mubarak ha fallito in tutte le sue promesse. Il paese si avvia a un cambiamento radicale, ma nessuno sa dire se sarà una trasformazione graduale o un’esplosione improvvisa.
Lavorano a 4.500 metri d’altezza, sulle pendici del Cerro Rico, che domina la città di Potosì. I minatori scavano la montagna mentre le donne cercano tra gli scarti qualche minerale da rivendere: argento, stagno, zinco e bronzo. Le foto di Théodore Vogel.
Le diversità etniche e religiose stanno creando tensioni e conflitti in tutto il mondo. Basta pensare al Ruanda e alla Bosnia. Secondo Harlan Cleveland, il problema più urgente degli anni a venire è trovare un modo per essere uniti nonostante la diversità.
Dove finiscono i miliardi spesi in aiuti per le nazioni più povere? Il Wall Street Journal denuncia sprechi e truffe. Il progetto per una diga è al centro di un aspro dibattito in Grecia. Mentre in Italia si coltivano olive inesistenti e i fondi scompaiono.
La ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica sono considerate parti essenziali dello sviluppo di ogni paese. Ma non esiste una vera politica della scienza. E sempre più spesso prevalgono valutazioni di ordine economico, politico e militare. Un dibattito su Nature.
“Il Guatemala è il miglior esempio di quello che ha perduto l’America Latina a causa dell’anticomunismo militante della Guerra fredda”. Il ruolo della Cia e degli Stati Uniti. L’atto d’accusa dello scrittore messicano Carlos Fuentes dalle pagine di El Pais.
La corruzione si è diffusa a macchia d’olio. Secondo alcune stime, nella pubblica amministrazione i tangentisti potrebbero essere almeno settecentomila. Pochissime le denunce e le condanne. Un’inchiesta del settimanale Argumenty i Fakty.
Il paese offre una serie di vantaggi ai giovani musulmani che vogliono rafforzare la loro fede e prepararsi alla Guerra Santa: la vita non è cara, la polizia è corruttibile e le armi si trovano facilmente. Un reportage del Guardian.
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