I sommozzatori sono entrati dentro la nave attraverso un’apertura nello scafo, ma non hanno trovato sopravvissuti. Per ora le vittime accertate sono 97 e i superstiti 14. Proseguono le operazioni di soccorso
I parenti di quasi quattrocento persone ancora disperse dopo il naufragio della nave da crociera Stella d’oriente nel fiume Yangtze, in Cina, hanno protestato nei pressi del luogo dell’incidente. Chiedevano al governo di diffondere più informazioni sulla sorte dei loro cari. Decine di persone hanno rotto i cordoni della polizia. Un altro gruppo di parenti ha protestato a Shanghai, dove si trova la sede del tour operator con cui la maggior parte dei passeggeri aveva prenotato la crociera, partita alla fine di maggio.
Le famiglie hanno sollevato alcuni dubbi sull’incidente, chiedendo come è possibile che la nave sia affondata così velocemente e perché non è stato lanciato alcun allarme. La causa del naufragio non è ancora chiara, ma i sopravvissuti hanno riferito di una tempesta che ha rovesciato la nave in pochi minuti.
I mezzi d’informazione cinesi hanno confermato che finora sono stati recuperati i cadaveri di 65 persone. I sopravvissuti sono quattordici, ma nessuno è stato estratto vivo da quando sono cominciate le operazioni di soccorso il 2 giugno. Nonostante la pioggia le ricerche dei dispersi vanno avanti. Le squadre al lavoro hanno fatto un buco nello scafo rovesciato per cercare all’interno.
La nave da crociera Stella d’oriente si è rovesciata il 2 giugno, a causa delle cattive condizioni atmosferiche. A bordo c’erano 456 persone, tra equipaggio e passeggeri, per la maggior parte anziani. Le operazioni di salvataggio sono ancora in corso, in quello che potrebbe essere il peggior disastro navale degli ultimi decenni in Cina. Leggi
È salito a 18 morti confermati e 14 sopravvissuti, il bilancio del naufragio di una nave da crociera nel fiume Yangtze, in Cina. La Stella dell’oriente si è rovesciata il 2 giugno a causa delle pessime condizioni meteorologiche con 456 persone a bordo, soprattutto turisti anziani. Le autorità cinesi hanno assicurato che i tentativi di recuperare altre persone vanno avanti, ma per la Cina si prospetta il più grave disastro marittimo in termini di vittime da decenni a questa parte.
Il capitano della nave, che ora è in stato di fermo, ha attribuito il naufragio a un “tornado” che si è abbattuto sulla nave. “Finché c’è anche una minima speranza non molleremo” ha assicurato il ministro dei trasporti Yang Chuantang, pur ammettendo che le squadre di soccorso sono impegnate in una “corsa contro il tempo”. Proseguono senza sosta le operazioni di soccorso e le ricerche dei cadaveri trasportati dalle acque del fiume si estenderanno addirittura fino alla città di Wuhan, nel centro del paese, a circa 220 chilometri dal luogo dov’è avvenuto il naufragio, come hanno annunciato le autorità citate dalla tv di stato Cctv.
I soccorritori continuano a cercare gli eventuali superstiti dell’affondamento della nave da crociera con 458 persone a bordo nel fiume Yangtze, in Cina. L’incidente è avvenuto nella provincia di Hubei, nel centro del paese. A bordo c’erano soprattutto turisti cinesi, tra i quali molti anziani. Finora i soccorritori hanno messo in salvo una decina di persone e hanno recuperato cinque cadaveri. I dispersi quindi sono più di 430.
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