Settant’anni fa, il 27 gennaio 1945, i soldati sovietici liberavano il campo di concentramento di Auschwitz. Le commemorazioni in tutto il mondo per ricordare le vittime dell’Olocausto
Una volta, tra i convogli, ce ne fu uno di bambini – due treni merci pieni. I giovani che selezionavano gli averi di quelli portati alle camere a gas dovettero spogliare i bambini – erano orfani – e poi condurli al “Lazarette”. Lì le SS li fucilarono. Leggi
Il 27 gennaio 1945 l’esercito sovietico liberò i prigionieri del campo di sterminio di Auschwitz, dove i nazisti avevano ucciso più di un milione di persone, in maggioranza ebrei, e poi polacchi, rom e prigionieri di guerra sovietici. Le immagini dell’epoca. Leggi
Non solo giallo ma anche rosso, verde, viola, blu, marrone, nero, rosa: erano i colori dei triangoli che nei lager segnalavano per quale “crimine” si era reclusi. Era un crimine essere ebreo, oppositore politico (anche solo presunto), fuorilegge, testimone di Geova, esule, rom o sinto, emarginato (per esempio malato di mente o prostituta), omosessuale. Leggi
Vent’anni fa la presidente della camera dei deputati tedesca, Rita Süssmuth, disse qualcosa di estremamente importante e profondamente giusto, anche se molti la fraintesero: “Il crimine di Auschwitz non è paragonabile a nulla”. Con “crimine di Auschwitz” la presidente della camera intendeva la totalità del processo di annientamento degli ebrei d’Europa da parte dei nazisti. Ma cos’ha di così unico questo crimine enorme, atroce e deliberato? Leggi
Zdzisława Włodarczyk arrivò ad Auschwitz con la famiglia quando aveva undici anni, in treno, su un carro bestiame. Era l’agosto del 1944. Oggi Zdzisława Włodarczyk è una signora anziana, e recentemente è tornata nel campo di sterminio: nel video ricorda quello che accadde tanti anni prima. Leggi
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, trovandovi 200mila prigionieri. Ma in cinque anni di attività nel lager erano morte almeno 1,5 milioni di persone. In occasione del giorno della memoria, due fotografi della Reuters hanno ritratto alcuni sopravvissuti, ora anziani. Le foto sono state scattate nel gennaio del 2015, tra Varsavia e Budapest. Leggi
Come ricordare, rappresentare, trasmettere la profondità di quello che è accaduto ora che stanno scomparendo i sopravvissuti, ovvero i testimoni diretti che con le parole e i corpi segnati hanno oltrepassato ogni distanza e ogni rimozione? Leggi
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